Per chi ha vissuto la storia della Domus Bergamo di Duilio Tassetti, Gianni Sommariva, Gilberto Bonalumi e Sebastiano Gervasoni, quella tra il 2 e 7 agosto 1992 va considerata logicamente a nei parametri sportivi una settimana santa.
Il 2 agosto 1992 Fabio Casartelli ha regalato alla Domus la medaglia d’oro nella gara su strada all’Olimpiade di Barcellona. E cinque giorni dopo Giovanni Lombardi sempre a Barcellona ha conquistato l’oro olimpico nella corsa a punti su pista. Sono passati 30 anni dal 7 agosto ’92, il giorno più bello della carriera di Giovanni Lombardi, pavese di Giussago, passista veloce.
Lombardi già nel 1991 aveva evidenziato doti da fenomeno del ciclismo giovanile vincendo 17 corse su strada e conquistando titoli in pista. Lombardi è nato a Pavia il 20 giugno 1969, per cui a fine ’91 era prontissimo per il passaggio al professionismo, dopo due bellissime stagioni alla Caneva. Rimase dilettante nel ’92 anche per disposizioni federali: l’obiettivo era la medaglia olimpica nella corsa a punti. Quella di Barcellona è stata l’ultima edizione delle Olimpiadi esclusivamente riservata ai dilettanti riguardo le prove di ciclismo. Per il suo ultimo scampolo di carriera dilettantistica Giovanni scelse la maglia della Domus. Era assai sereno sapendo che a fine ‘92 sarebbe passato al professionismo nella Lampre del manager Beppe Saronni e del ds Pietro Algeri a prescindere dai risultati.
Alla corsa a punti (in quell’epoca era più citata come “individuale a punti”) dell’Olimpiade ’92 vennero ammessi 38 corridori. Ogni Nazione poteva schierarne al massimo uno, anche i Paesi più evoluti ciclisticamente. Le gare su pista si svolsero in un velodromo dal perimetro di 250 metri: venne deciso di fare due qualificazioni, con i primi dodici ammessi alla finale. Lombardi sulla distanza di 30 chilometri (120 giri) si qualificò agevolmente. Già in qualificazione affrontò l’olandese Leon Van Bon e il belga Cedric Mathy, che in finale sarebbero stati i suoi avversari più pericolosi.
E così trent’anni fa disputarono la finale 24 corridori sulla distanza di 200 giri (50 chilometri). Il pezzo forte di una gara a punti è la volata finale a punteggio doppio, ovvero 10, 6, 4, 2 punti ai primi 4 classificati. QuellO di Barcellona 1992 è diventato lo sprint doppio più famoso nella storia della pista. Dopo il penultimo sprint l’olandese Leon Van Bon guidava la classifica con 3 punti di vantaggio su Lombardi. Erano a pieni giri, l’unico sistema per strappargli l’oro era vincere lo sprint finale. Lombardi riuscì a compiere un capolavoro di forza e coraggio grazie naturalmente all’istinto da killer implementato con la pratica della pista. Van Bon a 150 metri dall’arrivo era davanti a Giovanni, ma si alzò leggermente in curva. Si creò per Lombardi un varco sufficiente a passare.
Il pavese azzeccò la scelta di tempo ed entrando all’interno, ai limiti del regolamento ma senza compiere scorrettezze, riuscì a superare Van Bon e a conquistare i 10 punti del primo in graduatoria. Questa la classifica finale: primo Lombardi medaglia d’oro con 44 punti, secondo Van Bon 43.
S’inscenò immediatamente la contestazione olandese per il passaggio all’interno di Giovanni che comunque non minacciò mai la stabilità dell’olandese. Non ci furono le sportellate da Moto GP. E Van Bon accusò anche l’azzurro di gioco di squadra con l’australiano McGlede. Ma le contestazioni olandesi evaporarono presto e per Giovanni suonarono le note dell’Inno di Mameli.
Il corridore pavese nelle categorie giovanili ha affinato il bagaglio tecnico a suon di vittorie su strada e pista con maglie di Bronese, Settebello Ford Lacchiarella, Nuova Baggio San Siro, Ultragas e appunto Caneva e Domus. Ad esempio a Dalmine nel 1987 arrivò secondo col quartetto azzurro juniores nel Mondiale dell’inseguimento a squadre. Nella stessa specialità da dilettante nel 1989 a Lione si è piazzato terzo al Mondiale. “Gio” ha fatto incetta di titoli italiani su pista correndo per diversi comitati regionali, anche quello del Trentino. A vincere nelle Sei Giorni ha iniziato tra i dilettanti; in coppia col coetaneo Marco Villa, l’attuale ct azzurro dei pistard, si è aggiudicato quella di Parigi. Lombardi ha esordito tra i professionisti su strada il 17 settembre 1992 al Gran Premio d’Europa a Cepagatti (Pescara). Lombardi ha ottenuto il primo successo da prof in una tappa pianeggiate alla Settimana Bergamasca dell’aprile 1993. Ha concluso l’attività professionistica a fine 2006 con 41 vittorie su strada e 8 successi nelle Sei Giorni.
Spiccano nel suo palmares da stradista le 4 tappe vinte al Giro d’Italia e due alla Vuelta a Espana. Memorabile il suo successo nella Luino – Milano, epilogo del Giro d’Italia 1995. Oltre alla maglia Lampre, indossata fino al dicembre 1994, tra i professionisti ha corso per Polti (’95 e ’96), Telekom ( ‘dal ’97 al 2001), diventando perfetto apripista per il fuoriclasse Erik Zabel, e poi si è legato per 3 stagioni a Mario Cipollini indossando con lui le maglie di Acqua e Sapone e Domina Vacanze e aiutandolo ad ottenere i trionfi più eclatanti della carriera. Lombardi ha sempre brillato per acume tattico. Infatti il ct azzurro Franco Ballerini lo ha schierato in diversi Mondiali su strada. A Zolder 2002 Lombardi ha magnificamente pilotato Cipollini alla vittoria iridata. Giovanni nel 2005 e 2006 ha corso griffato CSC, come Ivan Basso. In seguito si è occupato della Nazionale argentina di ciclismo e della promozione-organizzazione di alcune corse sudamericane, oltre a diventare abile procuratore. Tra i suoi attuali amministrati ci sono Filippo Ganna e Matteo Sobrero.
CLASSIFICA FINALE - 1. Giovanni Lombardi 44 punti ; 2. Leona Van Bon (Olanda) 43; 3. Cedric Mathy (Belgio) 41; 4. Glenn Leroy MCleay (Nuova Zelanda) 30; 5. Lubor Tesar (Cecoslovacchia) 30; 6. Eric Magnin (Francia) 24; 7. Guido Fulst (Germania) 21; 8. Andreas Aeschbacher (Svizzera) 23; 9. Franz Stocker (Austria) 18; 10. Erminio Suarez (Argentina) 16. Seguono altri corridori con punteggi inferiori.
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