Tutte le storie hanno un inizio ed una fine, anche quelle più belle ed emozionanti ad un certo punto sono costrette inesorabilmente a trovare un punto, forse nel momento più bello. Anche l’avventura di Marika Tovo, ventitreenne campionessa nel cross country, è finita dopo anni di gare appassionate in sella alla sua mtb he hanno riempito il cuore di molti tifosi. Non è mai bello dire addio ad un mondo che ha accolto per oltre dieci anni, tante esperienze tante emozioni che la ragazza veneta si è sentita ripiombare addosso nel momento dell’annuncio, ma la sua è una scelta consapevole, presa tanto di testa quanto di cuore che le spalanca le porte della vita.
Marika aveva iniziato a pedalare all’età di 12 anni con la Victoria Bike: quella che era una semplice passione aveva fatto scoprire al mondo un piccolo talento, un'avventura che l’ha presto portata praticamente in tutto il mondo. Titoli tricolore nel cross country e nella marathon, convocazioni in nazionale, medaglie europee tra cui un bellissimo argento nel 2020, grandi prove di forza nelle tappe di Coppa nel Mondo, Marika Tovo è diventata una delle giovani più interessanti del panorama italiano. Eppure c’era qualcosa che non andava, come lei stessa ci racconta, la consapevolezza che forse la bicicletta non avrebbe mai potuto rappresentare il suo futuro, poi il covid ad inizio gennaio che l’ha completamente bloccata e forse l’ha portata alla sua decisione definitiva.
«Quest’anno non ho mai effettivamente iniziato la stagione, a gennaio mentre ero con la nazionale ho preso il covid e da quel momento è stato tutto in salita - racconta Marika a tuttobiciweb -: è stata molto dura, ero lontano da casa e i sintomi sono stati subito molto pesanti. Anche quando sono ritornata negativa i problemi non sono finiti, a distanza di un mese ho ripreso ad andare in bici, ho fatto due o tre uscite e poi non ci sono più riuscita, facevo fatica a respirare, non ero io e così ho preso la mia decisione: lasciare il ciclismo».
Era da diverso tempo che l’idea di lasciare tutto le ballava in testa, eppure Marika aveva cercato di metterla da parte gettandosi a capofitto nell’attività agonistica. Dopo lo stop con il covid ha parlato con la sua squadra, la Ktm Protek Elettrosystem con cui correva già dalla stagione 2020, si sono confrontati a lungo per poi prendere quella che è la decisione migliore per tutti. «Non è una scelta per cui ho sofferto tantissimo - prosegue - mi dispiace aver lasciato un mondo che mi h accolto sin da quando avevo 12 anni, ma ho capito che dovevo anche pensare al mio futuro. Il ciclismo è sempre stato una passione che è diventato poi un lavoro, ma il mio grande obiettivo è costruire una famiglia e poi lavorare nel mondo della moda. Quando ho lasciato sapevo benissimo che c’era qualcosa d’altro ad aspettarmi.». La moda in effetti è sempre stata la grande passione di Marika che si è diplomata in fashion design ed ha sempre sognato di farne un vero e proprio lavoro.
Ora Marika nella sua casa di Montebello Vicentino vive con il compagno Matteo e la loro cagnolina, messa la bici da parte è già impegnata in uno stage come modellista e di progetti per il futuro ne ha veramente tanti. Ama disegnare abiti, tagliare e cucire, in pratica seguire una lavorazione dall’inizio alla fine per creare un capo che sia del tutto unico e speciale, sa che deve imparare ancora tanto e anche che non deve andare di fretta, presto inizierà anche un corso in cui migliorare tutte le sue capacità. È tempo di ricostruire tutto quanto, lontano dal ciclismo ma in quel mondo che ha sempre voluto toccare con mano, il sogno grande è quello di disegnare gli abiti da cerimonia e chissà da lì tagliare ancora tanti traguardi che prima raggiungeva in bicicletta, pedalata dopo pedalata. Marika Tovo ormai guarda il passato con un sorriso sicura della scelta che ha compiuto, «Ora sono serena, non è facile fare l’atleta 24 ore su 24, d’ora in poi tutto sarà diverso. Il ciclismo è stato un capitolo bellissimo della mia vita che chiudo definitivamente e chissà forse più avanti lo rileggerò con un sorriso».
Nei giorni scorsi molti le hanno scritto provando a convincerla di ritornare sui suoi passi, ma la ventitreenne veneta è arrivata ad un equilibrio totale e perfetto, per lei non è più necessario cambiare idea. Come lei stessa ci assicura non smetterà mai di seguire il ciclismo, sia su strada che il cross country, lo farà come una semplice tifosa davanti al televisore di casa o sulla strada ad applaudire, forse un giorno ritornerà in bici, così per passione, ma lontana dalle competizioni, forse quando i postumi del covid se ne saranno andati completamente e magari la situazione sulle strade cambierà. «Lo ammetto, ora come ora andare in strada mi fa paura, ci sono degli incivili che non rispettano le regole, il ciclista viene sempre dopo e sono stufa di leggere di persone che perdono la vita. E’ strano detto da una ormai ex atleta, ma non è semplice uscire in una situazione del genere».
Marika ci parla con il cuore in mano mentre insieme ci rendiamo conto che anche quest’anno il numero degli incidenti sulla strada è alto, troppo alto, è un problema che deve finire.
Intanto è sera e l’indomani l’ormai ex atleta di cross country dovrà ritornare al lavoro su stoffe e bozzetti, ci saluta serena confermandoci che ormai la storia con il ciclismo è chiusa, ma che è stata un’avventura bellissima che non si stancherà mai di raccontare.
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