Individuato il problema del ritiro di Lopez in avvio della tappa dell’Etna: già fermato da una caduta nella crono d’apertura a Palermo due anni fa, è evidente che soffra di allergia alla Sicilia.
Stretto riserbo sulla cifra pagata dall’Ungheria per avere la Grande Partenza del Giro: a chi rivolge loro la domanda, gli organizzatori rispondono che di buone ragioni ne hanno avute dieci milioni.
Prima Pagina Edizioni tiene a precisare che «Natale di maggio» è il titolo di un bel libro sul Giro scritto da Cristiano Gatti e non una modifica del calendario Uci.
A 37 anni Vincenzo Nibali vive il passaggio del Giro dalla sua Sicilia con nostalgia: «Ricordo quando da queste strade vidi transitare in mare le navi elleniche che riportavano a casa Ulisse».
Domenico Pozzovivo, 40 anni a novembre, diciotto stagioni da professionista, è tra i più ascoltati in gruppo: alla sera, negli alberghi, quando si mette a suonare il pianoforte.
Tweet dall’Aldilà del mitico Marco Pantani, al quale era dedicato il versante dell’Etna percorso dalla tappa: «Smettetela di attribuirmi anche le salite che non ho mai visto in cartolina».
Qualche dissapore fra gli ex campioni che pedalano sulle strade del Giro con i clienti Mediolanum: c’è chi sostiene che l’appuntamento non fosse in bici a Avola, ma a tavola.
«Guardiamo in positivo: in Ungheria almeno non sono caduto» (Lorenzo Fortunato, subito in terra nella tappa dell’Etna, conferma che anche col suo cognome è meglio non sfidare la sorte).