GLI 80 ANNI DI MICHELE DANCELLI, IL MURATORE DIVENTATO CAMPIONE

COMPLEANNO | 08/05/2022 | 18:35
di Paolo Venturini

Per anni il traguardo più importante è stato lo striscione d’arrivo, tagliato per primo da professionista per almeno 73 volte (anche se lui assicura essere di più, comprendendo i numerosi circuiti ad ingaggio che sfuggono alla contabilità ufficiale). Stavolta però il traguardo è quello dell’età, con le 80 candeline che oggi Michele Dancelli di Castenedolo ha spento in famiglia circondato dai figli e dai nipoti anche se a mancargli di più sarà il sorriso di Susy, sua compagna per oltre 40 anni venuta a mancare improvvisamente qualche mese fa.


Un velo di malinconia che tuttavia non cancella quanto di grandioso ha compiuto nella sua vita d’atleta, a partire dalla vittoria alla Milano - Sanremo del 1970, il suo successo più iconico, quello che più di altri l’ha consegnato alla storia del ciclismo.


La vittoria più grande. «Nessuno credeva potessi vincere la Sanremo con una fuga solitaria da lontano - ricorda Michele - dal mio direttore sportivo Albani che mi rimproverò subito quando lasciai i compagni di fuga dopo il traguardo volante di Loano, alla televisione che non mi inquadrò mai nel mio tentativo con la telecamere finsul rettilineo d’arrivo e neppure i miei avversari».
Quel successo fece capire a tutti che Michele era un grande campione, ma fin dai suoi esordi con i professionisti il ragazzo di Castenedolo aveva dimostrato di aver stoffa. «Quando passai professionista nell’autunno del 1963 avevo alle spalle già due titoli tricolori con i dilettanti, il primo del Csi che fu anche la mia prima vittoria in assoluto in bicicletta, attraverso la quale convins mia madre a farmi provarea fare il ciclista a tempo pieno anziché spaccarmi la schiena per 10 ore al giorno in cantiere come muratore. Al mio primo Giro d’Italia nel 1964 conquistai tappa e maglia rosa a Brescia diventando a 22 anni già molto popolare. Poi arrivarono tanti altri successi, al Giro d’Italia perché era il fulcro delle mie stagioni da professionista. Vinsi anche una tappa al Tour de France, l’unico corso nel 1969, e in una frazione della corsa francese nella quale il grande Merckx (il più grande di ogni tempo a mio giudizio) compì la più bella impresa sportiva scalando le maggiori vette pirenaiche in solitudine io fui secondo all’inseguimento e venni premiato con la fascia del più combattivo. Nell’unica Vuelta di Spagna corsa poi fui costretto al ritiro quando ero leader di tutte le classifiche pur anche senza aver vinto una tappa. E poi ci sono le vittorie nelle classiche, dalla Freccia Vallone, portato a spalle in trionfo in maglia tricolore dagli emigrati italiani delle nostre valli, a quelle italiane, su tutte il Giro dell’Appennino, la corsa che mi è più rimasta nel cuore perché una volta andai talmente forte che dopo l’arrivo ricevetti i sinceri complimenti da tutti i colleghi per quanto andavo forte».

Avversari. A proposito di colleghi, aveva più avversari o amici?
«Avversari lo erano in corsa, fuori tutti amici, con alcuni lo sono rimasto tuttora. Mi riferisco a Gianni Motta e ai bresciani Mario Anni, mio fidato gregario e Davide Boifava, grande come direttore sportivo, ma non scherzava neppure come atleta. Con loro mi sento e mi vedo spesso».

Rimpianti. «Non essere riuscito mai a indossare la maglia di campione del mondo. Con la Nazionale nel 1966 volavo ma mi fu imposto di sacrificarmi per Motta, fui bronzo nel 1968 e ’69. Anche il Lombardia che ho sfiorato in qualche occasione mi manca, poi non vi dico come ho perso il Fiandre e la Roubaix. Infine nel 1971,mi ruppi il femore alla Tirreno e accelerai troppo il ritorno alle corse per non perdere il Giro. Da allora iniziò il mio declino sportivo, mi ritirai a soli 32 anni, ma penso comunque di aver dato spettacolo. Almeno per chi se lo ricor-
da».

da Il Giornale di Brescia

Copyright © TBW
COMMENTI
Dancelli
8 maggio 2022 19:05 Anbronte
Il mio idolo, siamo tutti e due della bassa, era un grande e irragionevole corridore, andava all attacco sempre, anche in maglia rosa, solo un 4 posto finale al Giro ma che volate e che vittorie. Buon compleanno gnaro

Auguri
8 maggio 2022 19:16 ghisallo34
Anche se spesso correva in maniera scriteriata, resta un grande grande campione. AUGURI

ce li avessimo adesso
8 maggio 2022 20:55 canepari
un paio di italiani così.....

Guardando questa foto...
8 maggio 2022 23:28 pickett
Si nota quanto era + bella la maglia rosa,di cotone,rispetto a quella specie di color fucsia in tessuto traslucido usato oggi.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Contro un ostico Laurens Sweeck, il campione del mondo non ha avuto vita facile, ma ha comunque prevalso con un'azione in solitaria iniziata al primo dei sette giri. Così Mathieu Van Der Poel firma la quarta vittoria su quattro gare...


Per raccontarvi un po' chi è stato Gian Paolo Ormezzano vi proponiamo questa lunga intervista che aveva concesso a Nino Materi de Il Giornale, pubblicata il 14 giugno 2022. Non c'è tutto, ma c'è tanto del nostro GPO.La sfida a...


Gian Paolo Ormezzano non c'è più. Ha posato la penna ed volato via. Aveva 89 anni e per una vita intera ha raccontato il mondo dello sport e il mondo attraverso lo sport, conservando sempre un posto speciale nel suo...


Doppietta belga all'Azencross di Loenhout per donne elite che si è corsa in Belgio. Ha vinto Marion Norbert Riberolle, della Crelan Corendon, davanti alla connazionale e compagna di squadra Sanne Cant campionessa nazionale in carica. Terzo posto per a emregente...


Singolare: dall’aria che tira, sembra più infuocata la campagna elettorale per diventare ct della nazionale che quella per di­ventare presidente federale. E dire che prima di qualunque discorso sul Ct sarà fondamentale e decisivo avere il nuovo presidente, è elementare....


Mathieu van der Poel ha conquistato ieri la sua terza vittoria consecutiva: dopo la sabbia di Mol, ha fatto sua anche la corsa nel fango di Gavere. Sul podio insieme al campione del mondo sono saliti Michael Vanthourenhout, che ha...


In occasione della presentazione ufficiale della Fenix Deceuninck formato 2025, con annesso disvelamento della "quadruplice" maglia by Alé, l'amministratrice delegata della decennale azienda veronese ci ha parlato di passato, presente e futuro della propria avventura nel ciclismo sia maschile che...


Ottimo secondo posto di Patrik Pezzo Rosola in Belgio. Il figlio d'arte chiude l'Azencross di Loenhout, valido per la Challenge Exact Cross, alle spalle del ceko Krystof Bazant che precede il giovane italiano di soli 5". Vompleta il podio la...


Gli amici di Velò, storica trasmissione di TvSei dedicata al ciclismo, ci hanno fatto un regalo e nella serata di Santo Stefano hanno confezionato una speciale puntata natalizia.Insieme all'ideatore della trasmissione Luciano Rabottini e al padrone di casa Jacopo Forcella, in studio...


Si è spento ieri, giorno di Santo Stefano, Sergio Coppi, fratello del più noto Piero, deceduto già qualche anno fa... Entrambi cugini primi del Campionissimo e di Serse. Salutiamo un amico che, pur vedendo quasi nulla con gli occhi, percepiva...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024