Vai “a tutta” dal primo all'ultimo chilometro! Qualsiasi ciclista che abbia affrontato una prova contro il tempo avrà ricevuto questo consiglio dal proprio preparatore, direttore sportivo o compagno di allenamento. Si tratta di una tattica corretta da adottare?
In questa puntata di Cubetti di Sapere ci risponde Matteo Azzolini, tecnico sportivo del Centro Ricerche Mapei Sport, che nella sua attività segue atleti professionisti, dilettanti e amatori. «La distribuzione dello sforzo non è di facile gestione, se non si sta attenti si rischia di arrivare nel finale della prova con le gambe un po' “vuote”, come si suol dire nel gergo ciclistico - spiega l'allenatore che presta il proprio servizio, tra gli altri, ai pro' della Trek-Segafredo. - Per evitare questo rischio e cercare di esprimersi al meglio sono disponibili strategie di pacing, che raccolgono le potenze che l'atleta è in grado di erogare ed aspetti legati all'aerodinamica. La combinazione di queste informazioni in modelli matematici permette di prevedere i wattaggi che il corridore può mantenere lungo il percorso e il tempo di percorrenza delle varie sezioni».
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