Durante la presentazione del Focus2R su mobilità e politiche per i ciclisti cinque assessori di importanti città d'Italia hanno lanciato i loro appelli al Governo:
Tiziana Benassi, Parma: «Due punti importanti in questo momento storico sono la necessità di implementare la rete di mobility manager aziendali e scolastici, fondamentale per incentivare la rete che parte dal basso e coinvolge molte persone per diventare elemento centrale nella logistica di scuole e aziende. Se vogliamo andare insieme nella stessa direzione è una componente che funziona moltissimo. E poi limitare il traffico nelle aree urbane, le persone devono riprendere possesso dello spazio pubblico e sono pronte a farlo a livello di mentalità: dopo aver implementato tutte le iniziative urbanistiche e strutturali del caso, compresi i vari sharing, bisogna regolamentare il traffico delle auto all'interno degli anelli principali. Chiediamo quindi finanziamenti per poter fare tutto questo.»
Arianna Censi, Milano: «Occorrono connessioni materiali e immateriali tra area urbana e metropolitana, estensione dei servizi di sharing e non solo oltre al solo territorio della città. La rete ciclabile milanese dev'essere bene interconnessa, anche con le altre reti di trasporto come Trenord. Dobbiamo parlarci e costruire una rete profondamente interconnessa, questo produce vantaggio per i cittadini che si spostano su dimensione sempre più alta. Chiediamo quindi investimenti per poter potenziare il trasporto pubblico locale, asse portante su cui si gioca la possibilità di avere sempre un'alternativa. L'investimento MaaS (Mobility as a Service) compreso nel PNRR va esattamente in questa direzione, il Governo ora tenga in considerazione pure le esigenze del trasporto pubblico locale.»
Matteo Campora, Genova: «Le iniziative, bike lane etc etc non devono esse solo degli spot elettorali, ma devono far parte di disegno ampio. Noi andiamo avanti coi nostri piani per raggiungere determinati obiettivi, e non vogliamo che i cittadini pensino che gli interventi per la mobilità sostenibile siano solo spot senza organicità. Inoltre bisogna far dialogare tutti i soggetti della strada, in questi anni la conflittualità è diminuita e anche chi è contrario alle piste ciclabili ci ha fornito consigli utili. Chiediamo quindi sempre più incentivi per portare avanti la sostituzione del parco mezzi.»
Stefano Giorgetti, Firenze: «Bisogna riuscire a dare un servizio che vada sempre oltre, le risorse non mancano ma bisogna disporre normative chiare he regolino la mobilità ciclabile. Il mio sogno, qualcosa su cui lavoro da anni, è il seguente: non solo gestire lo spazio fisico, ma anche i tempi della città. Perché devo metterci un'ora per entrare al lavoro e tornare a casa? Non si possono spalmare le ore di punta sulle "ore di morbida"? Anziché entrare tutti alla stessa ora, lavoratori e studenti, non si possono scaglionare gli orari di studio e scuole? In tal modo decongestioneremmo il traffico e aiuteremmo molto il trasporto pubblico. Ci stiamo lavorando con categorie e mobility manager ma è molto difficile. Riuscire a spalmare gli ingressi e dunque i tempi dei cittadini ci consentirebbe di offrire un servizio migliore a tutti e dare risposte diverse alla mobilità.»
Eugenio Patanè, Roma: «Al Governo chiederei normative chiare. Basta con leggi una dietro l'altra, che ci mettono in condizione di dovere interpretare di continuo! Fate una cosa chiara e mantenetela per un po' di anni, così da potersi muovere in un quadro legislativo preciso. Uno dei problemi che ho io è quello della rimozione delle auto abbandonate per strada, e purtroppo il codice della strada è troppo garantista per questi che sono dei rifiuti speciali da togliere dalla strada, per poi punire e sanzionare chi mette in atto comportamenti del genere. Io vorrei azioni energiche contro chi occupa illegalmente lo spazio pubblico. Per noi amministratori non è semplice compiere scelte doverose e giuste, che però impattano pesantemente sulla vita delle persone. Ad esempio, è giusto disincentivare il traffico privato e qua nella capitale dovremmo farlo, ma avere un aiuto su questo con norme specifiche da parte del Governo ci aiuterebbe tanto.»
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