Ivano e Cristian Fanini sono al lavoro per scrivere un’altra pagina della loro storia: la loro Amore&Vita è la formazione più longeva del panorama mondiale e il sogno dei due manager toscani è quella di far correre i loro atleti sotto le insegne del Vaticano.
«Dopo aver tesserato il team in 13 nazioni diverse per portare i nostri ideali ed i principi di Amore e Vita nel mondo - spiega Ivano Fanini - nel 2022 conto di poter iscrivere la squadra come team del Vaticano, ultima federazione entrata nella grande famiglia dell’Uci. Sarebbe la realizzazione di un sogno che ho da sempre, visto che per 25 anni consecutivi abbiamo fatto le nostre presentazioni proprio nella Santa Sede e siamo stati ricevuti sempre personalmente da San Giovanni Paolo II».
Come procede l’iter del tesseramento?
«E’ naturale che le tempistiche siano abbastanza lunghe e se non riuscissimo a chiuderle nei tempi idonei, potremmo fare da supporto ad un’altra Continental con la quale Cristian ha dei rapporti di collaborazione, con l’obiettivo di far crescere giovani interessanti. Ma se riuscissi nel mio intento, per il 2022 avrei già una squadra di 16 corridori di cui 5 italiani, 5 polacchi e 6 di nazioni diverse».
Quali gli ostacoli?
«Il regolamento UCI impone di tesserare atleti del Paese in cui si chiede la licenza. Quindi dovremo capire se sarà possibile registrare la squadra in Vaticano e cosa ci chiederà l’UCI a riguardo. Chissà, potremmo reclutare degli atleti anche fra le guardie svizzere... Io sogno di riuscirci perché Amore e Vita è un messaggio globale, rivolto a tutti e sarebbe bello portarlo in giro per il mondo con la bandiera vaticana».