La regina è sempre lei, Elisa Longo Borghini. La piemontese della Trek-Segafredo conquista l'Oscar tuttoBICI Donne Élite Gran Premio Alé Cycling bissando il trionfo dello scorso anno e arrivando addirittura al pokerissimo nella nostra challenge, in cui si era già imposta nel triennio 2015-2017. Al termine di una stagione nella quale è stata protagonista da febbraio a ottobre, la 29enne di Ornavasso chiude con un vantaggio abissale sulla campionessa del mondo Elisa Balsamo e sulla sempre più convincente Marta Cavalli. Corona con la conquista dell’Oscar un'annata straordinaria che l’ha vista confermarsi al secondo posto del ranking mondiale, salire sul podio olimpico, conquistare il titolo italiano in linea e a cronometro, quello europeo e il bronzo mondiale nella staffetta mista ed essere protagonista anche nella prima edizione della Roubaix al femminile.
Elisa, intervistando le giovani che riceveranno l'Oscar tuttoBICI venerdì sera a Milano, abbiamo avuto la prova di quanto il ciclismo femminile stia crescendo.
«Finalmente le bambine hanno un esempio da seguire, possono vedere le nostre corse in tv e sognare di diventare come noi. Mi ha colpito una frase di una delle mie nipoti, Marta, che dopo aver seguito in diretta il mondiale di Lovanio ha detto “vorrei scattare come la Niewiadoma”. Io a 9 anni non ho mai pronunciato una frase del genere perchè non avevo mai visto gare di donne in tv, solo qualcuna dal vivo, con le difficoltà del caso, grazie a mio papà. Fa parte del gioco imitare i professionisti, io quando ero esordiente con i miei compagni di squadra giocavamo a correre il mondiale, tutti i maschi interpretavano una parte, “e io chi posso essere?” mi domandavo ogni volta. Non lo sapevo, mi venivano in mente solo nomi di campioni uomini. Mediaticamente ora siamo più accessibili, possiamo rappresentare una speranza, un bell'esempio per le nuove generazioni, è un vero piacere».
Hai ripreso a pedalare?
«Sì, ho finito il 2 di ottobre con le gare. Ho trascorso 15 giorni senza fare niente e ho ricominciato ad allenarmi a inizio novembre. Dopo i viaggi con la Trek tra Austin e Chicago, gli impegni con gli sponsor, alcune attività divertenti e interessanti come provare l'ebbrezza di andare a tutta velocità su un circuito di Formula1 e mettermi alla prova con l'hockey su ghiaccio, mi sono goduta gli affetti e il calore di casa. Noi ciclisti siamo sempre in giro per il mondo, sentivo il bisogno di stare con i miei cari. Il tempo libero è passato velocissimo».
C'è una novità nella tua preparazione: la mtb.
«Per me è una scoperta. Va così di moda essere multidisciplinari che ho deciso di provarci. Di solito d'inverno io andavo a correre a piedi oltre che in palestra, ma con la giusta compagnia ho capito che nei sentieri ci si può divertire quanto allenare, senza prendere freddo quanto su strada. In questo periodo sto alternando sessioni di lavoro in palestra a cui segue una breve uscita in bici con allenamenti di endurance di 4 ore in sella e il giusto riposo tra l'una e l'altra».
La tua ambizione per il 2022?
«L'obiettivo è di migliorare in linea generale, di essere sempre più competitiva. Non nascondo il desiderio di poter vincere ancora una gara World Tour, di ripetermi e se possibile ottenere ancora qualcosa in più. Come ogni anno mi prefiggo l'idea di avvicinarmi ancora un passo in più alla migliore versione di me. Con la squadra stiamo definendo il calendario, il primo numero sulla schiena dovrei metterlo alla Setmana Ciclista Valenciana a febbraio».
Con chi condivi questo Oscar?
«Devo ripetere i ringraziamenti snocciolati ai Giochi Olimpici: se sono riuscita a completare una stagione di questo livello lo devo alla mia famiglia, al mio ragazzo e a tutti coloro che mi sono stati vicini, anche a chi semplicemente ha rivolto una parola gentile nei miei confronti e mi ha incitato a bordo strada. Sapere di avere tante persone che ti sostengono è fondamentale».
Un consiglio per i giovani e le giovani che verranno premiate da una ormai habituè della Notte degli Oscar?
«Non mi sento di far calare su di loro consigli come gocce di pioggia, semplicemente suggerisco loro di provare a divertirsi sempre. Se ti pesa allenarti diventa davvero difficile proseguire nelle varie categorie, se godi nel praticare questo sport allora è più semplice fare strada».
Per conoscere tutti i dettagli e la classifica finale del Gran Premio Alé CLICCA QUI
ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI MAGLIA BIANCA
1996 Alessandra Cappellotto
1997 Antonella Bellutti
1998 Fabiana Luperini
1999 Sara Felloni
2000 Fabiana Luperini
2001 Fabiana Luperini
2002 Fabiana Luperini
2003 Fabiana Luperini
2004 Tatiana Guderzo
2005 Giorgia Bronzini
2006 Fabiana Luperini
2007 Giorgia Bronzini
2008 Fabiana Luperini
2009 Noemi Cantele
2010 Giorgia Bronzini
2011 Giorgia Bronzini
2012 Giorgia Bronzini
2013 Giorgia Bronzini
2014 Giorgia Bronzini
2015 Elisa Longo Borghini
2016 Elisa Longo Borghini
2017 Elisa Longo Borghini
2018 Marta Bastianelli
2019 Marta Bastianelli
2020 Elisa Longo Borghini
2021 Elisa LONGO BORGHINI
GIA' PUBBLICATI
OSCAR TUTTOBICI. RICCARDO BENOZZATO, L'EMOZIONE DEL PIÙ GIOVANE PREMIATO
OSCAR TUTTOBICI. ALESSIO MAGAGNOTTI TRA FATICA E GIOCO DI SQUADRA
OSCAR TUTTOBICI. LINDA SANARINI ASCOLTA ULTIMO MA ARRIVA PRIMA
OSCAR TUTTOBICI. JUAN DAVID SIERRA, IL CAMPIONCINO MILANESE DI ORIGINE COLOMBIANA
OSCAR TUTTOBICI. FEDERICA VENTURELLI, UN FENOMENO IN BICI E A SCUOLA
OSCAR TUTTOBICI. MANUEL OIOLI, CRESCIUTO NEL SEGNO DI CONTADOR E ORA...
OSCAR TUTTOBICI. FRANCESCA BARALE PRONTA PER IL GRANDE SALTO CON LA DSM
OSCAR TUTTOBICI. CRISTIAN ROCCHETTA E IL TEMPO CHE SCORRE INESORABILE
OSCAR TUTTOBICI. FILIPPO BARONCINI TORNA IN BICI IN VISTA DEL GRANDE SALTO