Quando la chiamiamo ha il telefono spento perchè sta studiando, ma appena chiude i libri ci richiama e, una parola dopo l'altra, ci conferma quanto è brava questa ragazza abile in qualunque attività si cimenti. Stiamo parlando di Federica Venturelli, vincitrice dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Mapei che ha primeggiato nettamente nella categoria Allieve. La portacolori della brianzola Cicli Fiorin Lombardia ha dominato la stagione chiudendo con 186 punti, ben 70 in più rispetto a Valentina Zanzi (POL. Fiumicinese FAIT Adriatica) mentre al terzo posto ha concluso Marta Pavesi (Valcar Travel & Service). Nata il 12 gennaio 2005 a San Bassano in provincia di Cremona, è una fuoriclasse non solo in bici ma anche a scuola. Un vero talento che unito alla dedizione promette un futuro radioso, tanto quanto il presente che le è valso il suo secondo Oscar.
Nel 2019 vincesti tra le Esordienti, cosa ricordi della cerimonia di premiazione?
«Mi è rimasto impresso il clima familiare. Nel ciclismo anche se non ci si conosce si parla la stessa lingua e ci si capisce. Tra tante persone importanti (ero al tavolo con ex professionisti del calibro di Gianni Bugno e Davide Bramati) temevo di sentirmi a disagio invece mi sono trovata molto bene, tutti i presenti erano uniti dall'amore per questo sport, le differenze di età e importanza sono passate in secondo piano».
Da allora quanto sei cresciuta?
«Penso parecchio, ma soprattutto è cambiato tanto attorno a me. Il ciclismo richiede più ore di allenamento, maggiore impegno, prima era solo un gioco, partecipavo alle gare per divertirmi, ora sono sempre più occupata anche per quanto riguarda la scuola. Frequento la quarta del Liceo Scientifico Aselli di Cremona e ho intrapreso anche un corso nazionale chiamato “Progetto biomedico” che serve per l'orientamento verso le università in ambito sanitario. Nonostante tutto riesco a conciliare scuola e sport e ho intenzione di riuscirci fino alla fine del mio percorso».
Tra un Oscar e l'altro c'è stata anche una pandemia di mezzo.
«La bici per me è stata molto importante, quando eravamo costretti a stare chiusi in casa mi ha dato una motivazione in più e mi ha permesso di avere il tempo sempre occupato. Grazie a lei ho sentito meno degli altri l'assenza dei contatti sociali, ero presa a svolgere le attività che mi piacciono, perchè il ciclismo resta una grande passione, mentre molti miei compagni invece avevano tanto tempo libero, la noia ha fatto passare loro male quel periodo, hanno sentito più di me il vuoto».
A scuola continui ad andare forte?
«Quest'anno l'inizio è stato più faticoso, ho appena affrontato il salto di categoria tra le juniores nel ciclocross e ammetto di essere un po' stanca, ma le prestazioni restano molto alte (l'anno scorso nella sua pagella figuravano tutti 10, ndr). Non studio per obbligo ma perchè mi piace imparare nozioni nuove soprattutto di matematica, scienze e fisica. Da grande oltre a correre mi piacerebbe diventare farmacista per seguire le orme dei miei genitori Giovanni e Giovanna».
La bici arriva nella tua vita grazie a...?
«A mio fratello Matteo. Ha 5 anni più di me e ha smesso di correre da G6, ma è lui ad avermi trasmesso la passione per il ciclismo. Ho iniziato quando ancora non avevo l'età per correre, da G0, in sella ad una piccola mtb».
Come trascorri il tempo libero?
«Dire che ne ho è un parolone (sorride, ndr). Tra studio e allenamenti mi rilasso ascoltando la musica. Nelle mie playlist non mancano mai Tommaso Paradiso, Marco Mengoni, Mecna e i Pinguini Tattici Nucleari».
I tuoi campioni di riferimento?
«Ho sempre apprezzato Mathieu van der Poel e Marianne Vos perchè sono entrambi fortissimi sia in strada che nel ciclocross, lui inoltre è uno dei migliori al mondo nella mtb e lei ha vinto innumerevoli titoli in pista. Ultimamente sono rimasta positivamente colpita da Kata Blanka Vas, 20enne ungherese che ha già centrato risultati di rilievo in Coppa del mondo. Per me è un esempio di come anche con poca esperienza si possa arrivare a grandi risultati nella massima categoria».
Quest'anno hai ottenuto 29 vittorie tra cui il titolo di campionessa italiana di strada, crono, ciclocross e su pista nella madison, omnium, inseguimento individuale e a squadre. Praticamente hai indossato la maglia tricolore in tutte le discipline in cui ti sei cimentata.
«Già (sorride modesta, ndr). Con la multidisciplina si migliora in tutti gli ambiti, non saprei sceglierne uno. Finora come ho detto è stato un gioco e anche ora che si inizia a far sul serio cerco di non prendermela se un risultato non arriva. Sono stata sorpresa dalla convocazione agli Europei CX in Olanda (nella prima gara di cross di quest'inverno si era sublussata una spalla, ndr) e sono soddisfatta del mio 6° posto così come del 3° ottenuto nella tappa di Coppa del Mondo a Tabor domenica scorsa, so che piazzamenti di questo tipo fanno parte di un processo di crescita fondamentale per raggiungere in futuro obiettivi più alti. Il salto di categoria l'ho sentito, il ritmo è decisamente più alto, lo shock è stato più psicologico che fisico. Sono passata dal fare il ritmo io, a subire quello delle altre».
A chi dedichi questo Oscar?
«Alla mia squadra, la Cicli Fiorin che mi ha accompagnato per 4 anni, e a tutte le compagne che mi hanno fatto sentire a casa. Con la stagione su strada abbiamo concluso un percorso per cui sono grata, ora sono passata alla Guerciotti per il cross e dal 2022 difenderò i colori del Team Gauss Fiorin. Rimango in un ambiente legato a Daniele Fiorin, ma avrò al fianco nuove ragazze».
Per conoscere i dettagli e la classifica finale del Gran Premio Mapei CLICCA QUI
ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI ALLIEVE
2005 Giada Borgato
2006 Valentina Scandolara
2007 Rossella Callovi
2008 Giulia Donato
2009 Rossella Ratto
2010 Natasha Grillo
2011 Sara Wackermann
2012 Sara Wackermann
2013 Elisa Balsamo
2014 Elisa Balsamo
2015 Letizia Paternoster
2016 Vittoria Guazzini
2017 Eleonora Gasparrini
2018 Eleonora Gasparrini
2019 Francesca Barale
2020 Eleonora Ciabocco
2021 Federica VENTURELLI
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