Oggi è il 25 ottobre 2021. Oggi 49 anni fa il grandissimo Eddy Merckx ha stabilito il record dell’ora al Velodromo Agustin Melgar di Città del Messico. Nei 60 minuti il “Cannibale” belga ha percorso 49,432 chilometri. Il 25 ottobre 1972 in sella ad una Colnago con brand “Eddy Merckx” il campione della Molteni – squadra con mitica maglia blu e marrone - ha migliorato di 779 metri la misura ottenuta dal danese Ole Ritter sempre a Mexico City il 10 ottobre 1968.
Eddy è nato il 17 giugno ’45 nel Brabante il 1972 rappresentava per lui l’ottava stagione tra i professionisti. Un’annata favolosa: prima di cimentarsi nel tentativo di record il belga ha trionfato, tra l’altro, in Milano-Sanremo, Freccia del Brabante, Liegi-Bastogne-Liegi, ha centrato la doppietta Giro d’Italia – Tour de France, e per finire in bellezza si è imposto in Giro dell’Emilia, Giro del Piemonte, “Lombardia” e altresì nel Trofeo Baracchi cronocoppie insieme a Roger Swerts, pure lui belga griffato Molteni. In ottobre inoltrato anziché programmare una strameritata vacanza con la moglie Claudine l’immenso Eddy pensò di mettere una ciliegina in più sulla sontuosa torta: “Tenterò di battere il record dell’ora”. Molti erano scettici anche perché un tentativo dell’ora di regola andava pianificato con svariati mesi d’anticipo. Tuttavia i pareri negativi non scalfirono l’ardore di Merckx, e così il diesse Giorgio Albani pianificò a tempo di record la trasferta in Messico: bisognava tentare il record in altura, come aveva fatto Ritter. In Messico l’ex corridore professionista Luigi Casola (“Luis” per gli amici di Busto Arsizio e dintorni) diventò principale riferimento come comitato di tappa. Casola fece alloggiare Merckx e lo staff Molteni nell’hotel che aveva ospitato i calciatori azzurri del ct Valcareggi prima della finale col Brasile del Mondiale di Mexico ’70.
E il grande Ernesto Colnago preparò una bici che era già un record nella leggerezza: 5, 750 chili per un atleta di 182 centimetri dalla potenza devastante. All’epoca da parte di tutti i costruttori c’era la corsa alla leggerezza e per ottenerla Colnago utilizzò per la componentistica materiali come titanio e ergal: fu il primo a farlo. Inoltre ingranaggio anteriore (la “moltiplica”), manubrio, reggisella, addirittura le maglie della catena avevano i fori. E anche la prestigiosa Tubi Columbus della famiglia Colombo aveva creato una serie speciale per il telaio di Merckx da record. Un mezzo con telaio color arancio costruito a tempo di record col quale Eddy diventò signore del tempo.
Al “Melgar” Merckx iniziò il tentativo a gran ritmo entrando subito in tabella record. Gli ultimi giri furono comunque faticosissimi anche per lui. Gran festa a fine tentativo, con Ernesto Colnago che piangeva commosso mentre veniva intervistato per la tv belga da Fred De Bruyne.
“Con un preparazione accurata e più distribuita nella stagione – esclamarono in molti – Merckx può superare i 50 chilometri”. Però Merckx li gelò: “Non tenterò più il record dell’ora”. Il 1972 è stato l’anno d’oro di Merckx e anche del costruttore Ernesto Colnago: della sua bici ne parlarono in tutto il mondo. Dal primato di Merckx sono dunque trascorsi 49 anni, Eddy può brindare e con lui anche Ernesto Colnago. La famosa “Eddy Merckx Colnago” ha polarizzato attenzioni in fiere di tutto il mondo, e non solo in quelle del settore ciclistico. E’ la bici più famosa nella storia di Colnago.
Il record di Merckx ha resistito fino al gennaio 1984, quando per due volte, equipaggiato con ruote lenticolari, Francesco Moser migliorò il primato percorrendo prima 50, 808 chilometri e poi il famoso “51, 151” chilometri che è diventato pure un marchio del vino prodotto dal campione di Palù di Giovo. Anche Moser i primati li ha stabiliti a Città del Messico.