Un "patacca" carismatico. Così definisce Marco Pantani, nello splendido docu-film di Paolo Santolini, il suo amico di sempre "Jumbo". E' forse una delle espressioni più belle che si ritrovano all'interno di una pellicola intensa, intima, emozionante, capace di strappare qualche sorriso ma anche di far sgorgare qualche lacrima e di far provare un'immancabile malinconia.
100 minuti di ritratto inedito del pirata. Finalmente un lavoro, fra i tanti film e libri usciti negli ultimi anni, che esce dal solito copione legato soprattutto agli aspetti torbidi della sua morte. Il film "Il Migliore" è una collezione di ricordi e interviste alle persone a lui più care. Quelle che non l'hanno mai tradito. Quelle che lo hanno sempre amato e ancora lo amano. E sullo sfondo ci sono la sua Cesenatico e la sua Romagna. Una terra che lo ha forgiato in maniera indelebile. Piena di vita ed entusiasmo d'estate e di fascino silenzioso d'inverno. Quasi a rispecchiare i due lati del carattere di Marco: patacca e pronto a far festa all'occorrenza, ma poi capace anche di scomparire e isolarsi sul molo o in spiaggia nei momenti di riflessione e introspezione.
Pantani viene raccontato nella sua straordinarietà quotidiana da chi lo ha visto crescere e affrontare anche i momenti più tormentati della sua carriera. Sempre toccanti e meravigliose, in particolare, le parole di Pino Roncucci, il suo mentore alla Giacobazzi (con cui vinse il Giro d'Italia dilettanti). Ma imperdibili sono pure la testimonianza di Pino Casali, l'artista per cui il Panta aveva un debole (anche per le sue canzoni alla chitarra in romagnolo), oltre a quella di Stefano Bagnolini (una sorta di capo-ultrà del pirata) e dei tre tifosi della "vecchia guardia", che dopo oltre 20 anni ancora si ritrovano davanti a un bicchiere di vino a rievocare le imprese del pirata, fra lacrime e nostalgia.
Insomma, un affresco nuovo e imperdibile, non scontato e coinvolgente. Che i milioni di tifosi di Marco sparsi in tutta Italia potranno gustarsi al cinema solo in tre giornate, dal 18 al 20 ottobre.
Perchè Pantani continua a vivere sempre dentro di noi. E ricordarlo con amore, partecipazione ed emozione è sempre la cosa migliore...
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