Samuele Bonetto non ha intenzione di smettere di far parlare di sé. Pochi giorni fa lo abbiamo visto conquistare l'oro nell'inseguimento su pista ai mondiali in Egitto, dopo aver vinto anche quello europeo, e ora è ai Campionati Europei in Trentino 2021 a lottare coi migliori cronomen di categoria. Nella prova contro il tempo vinta da Alec Segaert (Belgio), il trevigiano di Montebelluna ha terminato al quinto posto a 43" di distacco, a soli tre secondi dalla medaglia di bronzo di Eddy Le Houitouze (Francia).
Bonetto è un ragazzo gioviale e aperto, con una storia alle spalle piuttosto particolare e con la testa giusta per poter crescere e ritagliarsi uno spazio importante in questo sport. «Mi posso ritenere soddisfatto, anche perché negli ultimi due giorni ho avuto problemi intestinali e non sono arrivato qui così pimpante - racconta a tuttobiciweb -. Però sono arrivato a tre secondi dal podio, un'inezia, una curva presa male, quindi non voglio piangermi addosso. Sicuramente tutto fa esperienza in vista delle prossime gare, a partire dal mondiale. In questi giorni sono stato sballottato un po' qua e un po' là, è dal 30 luglio che sono in giro per l'Italia e per il mondo, però ho vinto un Europeo e un Mondiale quindi non posso lamentarmi. Certo, avere avuto qualche giorno in più per esercitarmi con la bici da cronometro non sarebbe stato male, ma pazienza».
Bonetto è uno di quei ragazzi che ancora non si è fatto soggiogare dalla professionalizzazione della sua categoria e fa quasi strano vederlo arrivare al traguardo senza computer: «Corro senza computerino, mi piace ascoltare il mio corpo, però sono un po' un diesel, mi sblocco col passare dei chilometri e infatti anche oggi ho chiuso in rimonta. Villa mi ha già detto dove ho sbagliato e in effetti non è normale andare a 54 km/h nel tratto in discesa e a 52 km/h in quello in falospiano...».
Il CT Marco Villa, che gestisce i cronomen, ha spiegato la prestazione del classe 2003: «Una crono particolare, non mi aspettavo di vederlo perdere così tanto nella prima parte e recuperare tantissimo nella seconda. Arrivando dal mondiale su pista ci si poteva aspettare piuttosto il contrario, invece ha fatto fatica a trovare il ritmo, soffrendo in discesa e convincendo dove la strada saliva leggermente. Però ci sta, sono ragazzi e non si può pretendere che siano già perfetti in tutto, l'importante è che ci sia margine per crescere. Per il mondiale ripartiamo dalla seconda parte di cronometro».
«Le cronometro mi piacciono, mi diverto proprio a farle, e poi ho un fisico adatto che mi rende l'esercizio piuttosto naturale - conclude Bonetto -. Qui in Nazionale ci sono tanti corridori da cui imparare, soprattutto per quanto riguarda la gestione della multidisciplina. Io credo che il nostro sia un movimento in salute, trascinati da Ganna e compagni dimostreremo di avere anche noi tanti giovani corridori da far crescere».
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