Il Belgio a Tokyo sarà una delle squadre favorite e come carta da giocare, oltre a Van Aert, ci sarà anche Remco Evenepoel, il giovane fiammingo che vuole dimostrare tutto il suo valore. Considerato uno dei migliori talenti degli ultimi anni, Remco è un corridore che spesso viaggia sopra le righe e per queste Olimpiadi, ha deciso di giocare in anticipo. Così a differenza dei suoi avversari, che stanno finendo di arrivare, lui per abituarsi al clima nipponico è arrivato a Tokyo lo scorso 10 luglio.
«Non sarà facile questa gara perché anche Pogacar sarà della partita – ha detto il giovane belga in un video per la stampa –. Ma posso dire che è un percorso molto adatto alla nostra squadra».
La corsa su strada la vedremo sabato mattina in Italia e i chilometri da percorrere saranno 234 chilometri durante i quali i corridori dovranno affrontare il terribile Mikuni Pass e il Kagosaka Pass nel finale, per un totale di 4865 metri di dislivello.
Il giovane della Deceuninck-Quick-Step è particolarmente contento del percorso e anche lui sostiene che la corsa si deciderà sul Mikuni Pass, la salita a 35 chilometri dal traguardo. «Sarà molto difficile - ha detto Remco alla televisione belga -- La salita è abbastanza ampia, non si vede che è ripida, ma si sente. Questa salita mi ricorda molto quella della Vuelta a Burgos, dove ho vinto».
Molti corridori che hanno visionato il percorso hanno paragonato questa salita ad alcune corse importanti che hanno già affrontato, come la salita finale del Mondiale di Imola, oppure alcune salite incontrate al Tour de France. «Se riesci a entrare nella discesa con un buon vantaggio, allora da dietro saranno costretti ad inseguirti. La strategia in corsa sarà fondamentale e la corsa potrebbe partire proprio da lì con un gruppo che andrà all’inseguimento per assicurarsi un piazzamento. Per me Van Aert potrebbe essere avvantaggiato nella parte pianeggiante, quando si passerà vicino al lago. Quello potrebbe essere il momento ideale per correre come in una cronometro».
La gara sarà senza dubbio difficile per tutti e i punti dove far esplodere la corsa sono diversi, come ad esempio la salita del Fuji Sanroku, salendo proprio verso il vulcano Fuji. «Certamente anche il vento potrebbe influire. Anche il Fuji Sanroku non sarà facile perché la salita è molto irregolare. Supponiamo che una squadra stia già spingendo al massimo in quel punto, il finale allora sarà molto più aperto. Anche sul circuito Fuji Speedway, (dove i corridori passeranno al km 171,5 e poi al 189,2) non sarà pianeggiante. Ancora prima di entrare nel circuito avremo affrontato un percorso molto difficile». Il quintetto belga si è riunito lunedì e martedì hanno fatto la prima uscita insieme per provare il percorso e sistemare la strategia di gara. Il team sarà formato da Van Aert, Evenepoel, Van Aermaet vincitore olimpico a Rio, con Benoot e Vansevenant e sulla carta, sono considerati la squadra più forte.
«Abbiamo una squadra con cui possiamo portare avanti due strategie diverse. Wout potrebbe aspettare il finale e io potrei provare ad andare da solo. Ma non sarà facile perché ci saranno sia Tadej Pogačar che Richard Carapaz, che stanno andando veramente bene. Se riusciremo a mettere in piedi un buon piano, allora penso che saranno alte le possibilità di vittoria».
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