Richard Carapaz ha passato il suo primo giorno con la maglia di leader in relativa tranquillità: fin dalle prime battute della sesta tappa del Tour de Suisse ha piazzato davanti la sua Ineso Grenadiers per tenere controllata la corsa e prendersi un attimo di respiro dopo le fatiche di ieri.
«Sapevamo che questa sarebbe stata una tappa molto strana e molto ambita per i tentativi da lontano- spiega Carapaz- la squadra ha fatto un lavoro perfetto, appena è andata via la fuga abbiamo tenuto un ritmo molto alto per non farle prendere troppo il largo. L’uomo più pericoloso era Julian Alpahilippe, sinceramente mi aspettavo un suo attacco, ma per fortuna poi ha perso contatto dagli altri battistrada. Negli ultimi 20 chilometri ormai i giochi erano fatti e per certi versi il nervosismo è stato nesso da parte»
Domani ad aspettare Carapaz ci sarà una cronometro individuale di 23,2 km da Sedrun ad Andermatt. Una prova contro il tempo piuttosto insolita, come ammette lo stesso ecuadoriano, ma che potrebbe dare l’ennesimo scossone alla generale. I primi 4 in classifica sono racchiusi in meno di un minuto, Jakob Fuglsang si è dimostrato l’unico a riuscire a tenere le ruote del portacolori del team ineos ed è sicuramente l’uomo più atteso.
«è una crono stranissima, ma mi piace molto. Il cronoprologo non era proprio il mio terreno, ma qui nella prima parte c’è tutta salita e sarà nel mio terreno ideale. Mi rendo conto di non essere il miglior cronoman in gruppo, ma sono sicuro che potrò comunque dare del filo da torcere ai miei avversari anche se Fuglsang ha dimostrato di avere una forma strepitosa. Se domani andrà bene sarò un passo più vicino alla vittoria finale»
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