Lo aspettavamo, ma forse non così presto. Alla seconda tappa del Giro d'Italia U23 2021 Juan Ayuso ha già messo le cose in chiaro: l'uomo da battere è lui. Un affondo deciso nelle rampe finali di Cima Gallisterna, proprio dove Julian Alaphilippe si era andato a prendere il Mondiale, e poi un altro nell'ultimo chilometro gli hanno permesso di prendersi sia la tappa che la maglia rosa.
«L'idea iniziale era di trascorrere questi primi giorni un po' più tranquilli, in modo da gestire le energie in vista delle tappe finali di montagna - spiega Ayuso, che aveva anche mamma e sorella a supportarlo a bordo strada con tanto di striscione -. Oggi però mi sentivo bene così ho provato a testare i rivali e alla fine mi son portato a casa tappa e maglia».
Il catalano classe 2002 ha concretizzato al meglio il grande lavoro della Colpack Ballan, che d'ora in avanti sarà senz'altro il team di riferimento in corsa. «Abbiamo una squadra veramente forte qua e da domani probabilmente tutti correranno contro di noi. Dobbiamo rimanere uniti e se lo faremo credo che potremo effettivamente puntare alla vittoria finale».
Ad agosto si accaserà all'UAE Team Emirates, con il quale ha già un contratto fino al 2025, ma prima dovrà difendere per altri 8 giorni la maglia rosa. Lui e la squadra si assumeranno l'impegno di resistere agli attacchi degli avversari: «Con o senza la maglia tutti avrebbero comunque corso contro di me, quindi tanto vale averla già già ora. Alla fine per le tappe di montagna mi avrebbero tutti marcato, quindi non mi cambia molto indossarla già ora. Chi temo di più? Il Team DSM e Henri Vandenabeele che ha fatto secondo l'anno scorso, ma sono tante le squadre che vogliono giocarsi le loro chances in generale e proveranno a metterci il bastone tra le ruote».
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