WILDCARD, COMINCIA LA RINCORSA AI SOGNI... PROIBITI

PROFESSIONISTI | 04/01/2021 | 08:10
di Paolo Broggi

Wildcard, la parola magica che torna invariabilmente ad ogni inizio stagione a turbare i sonni e i sogni dei ProTeam. Oggetto massimo dei desideri, come sempre, i grandi giri. E come sempre cominciano a rincorrersi voci, conteggi, calcoli, speranze, tremori e via elencando. Il grande problema, come detto, rigaurda i grandi giri e sotto pressione ci sono in particolare le squadre dei Paesi organizzatori, vale a dire Italia, Francia e Spagna.


ALPECIN DICE SI’

Ricapitoliamo le regole: ai tre grandi giri partecipano le 19 squadre di WorldTour e gli organizzatori hanno l’obbligo di invitare anche la miglior Professional della passata stagione, per il 2021 è la Alpecin Fenix. Il numero massimo delle squadre che possono essere al via, come previsto dal regolamento dell'UCI, è di 22 per un totale di 176 corridori.


Le parole del manager della Alpecin Fenix Christophe Roodhooft non lasciano margine al dubbio: «Abbiamo deciso che prenderemo parte a tutti e tre i Grandi Giri. Il Tour naturalmente è al centro dei nostri pensieri, il Giro d’Italia ci interessa perché il nostro co-sponsor Fenix è italiano e poi faremo anche la Vuelta». Con un organico forte di 32 corridori, il team belga ha chiaramente la forza di affrontare una stagione ricca, degna di una formazione WorldTour e quindi andrà ad occupare la casella numero 20 a disposizione. Decisamente ridotte, per non dire nulle, le speranze di un passo indietro come quello che fece lo scorso anno al Total Direct Energie rinunciando al Giro d’Italia e liberando un posto.

INCOGNITA QUINTANA

La seconda variabile, arrivata come il classico sasso nello stagno, è l’anticipazione che arriva proprio dalla Gazzetta dello Sport: Ciro Scognamiglio scrive che Nairo Quintana vuol tornare al Giro d’Italia. Il che significa che, anche se il percorso della corsa rosa non è ancora stato annunciato, la Arkea Samsic ha cominciato perlomeno a muoversi in tal senso e ambisce al posto numero 21. Se il team francese formalizzasse la sua intenzione, difficile per gli organizzatori rinunciare alla presenza di un corridore che il Giro d’Italia lo ha già vinto. E quindi il rischio è che le quattro formazioni italiane - Androni Sidermec, Bardiani CSF Faizané, Eolo Kometa e Vini Zabù Brado KTM - si trovino a correre per un posto solo, magari con la concorrenza della Gazprom Rusvelo.

IL MESSAGGIO DI VEGNI

A proposito di wildcard, Mauro Vegni era stato molto chiaro in una delle ultime interviste rilasciate indicando chiaramente la strada da seguire per i team e le sue intenzioni di organizzatore per il giri a venire: «Nel 2020 per avere le tre italiane ho dovuto lavorare parecchio proprio con la ventesima squadra. Mantenere questa situazione è complicato. Ogni anno lo ripeto ai team manager che mi vengono a trovare. Preferirei avere il numero chiuso in modo da evitare questa situazione e non mi metterebbe tutti gli anni nella condizione di dover dire di no ad un team e alla solita storia che la squadra rischia di chiudere. Lavoro per un'azienda che ha interessi economici anche in altri Paesi e non solo in Italia e guardo anche alla qualità dei risultati. Non mi interessa nulla dei team che vanno in fuga tutti i giorni».

TOUR E VUELTA

Discorso analogo per Tour e Vuelta. In Francia la Arkea Samsic è di gran lunga la formazione più competitva ed è la favrita per una wildcard con o senza Quintana al via. Se così fosse, in corsa per un posto resterebbero B&B Hotels, Delko e Total Direct Energie(che ha fatto una grande campagna acquisti proprio in chiave Tour de France), sempre che non ci siamo altre candidature straniere da contrastare. In Spagna, accanto alle ormai consolidate Caja Rural e Burgos BH sono approdate nella categoria Professional la Euskaltel Euskadi e la Equipo Kern Pharma, ma la corsa spagnola potrebbe interessare anche alla Eolo Kometa che, pur avendo licenza e sponsor italiani, ha comunque un profondo legame con la Spagna grazie alla famiglia Contador.

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COMMENTI
italiane a casa
4 gennaio 2021 10:48 alerossi
alpecin, arkea e gazprom al giro. speriamo. 3 squadre professional che costruiscono la rosa intorno a un nome forte. così i 3 grandi team manager italiani, tanto esaltati in italia, imparano cosa vuol dire fare una squadra competitiva. unico ballottaggio lo farei tra gazprom e eolo kometa, perchè basso e contador hanno in mente un progetto ambizioso.

Alerossi
4 gennaio 2021 13:56 Bombastic
Visto che sei un manager affermato prova a fare tu una squadra come si deve in Italia

Alpecin e Arkea credono non si discutano
4 gennaio 2021 14:17 Roxy77
Premesso che tifo Italia e spero che le nostre possano essere presenti ma non possiamo discutere il valore di Alpecin o della Arkea ne come budget ne come organico per il resto speriamo prevalga il buon senso

Domanda
4 gennaio 2021 15:00 pickett
Se si vuole tutelare il nostro ciclismo in via d'estinzione,che senso ha invitare l'Androni,il cui organico é costituito al 50% da corridori stranieri?A quel punto,tanto vale invitare Quintana.Se fossi Vegni,al buon Gianni Savio farei un discorso molto chiaro:o al Giro schieri 8 corridori di casa nostra(e non uno di meno)oppure il Giro ve lo guardate seduti in poltrona davanti alla tv.

Giro
4 gennaio 2021 15:07 Anbronte
Basta a squadre Word Tour che vengono solo per partecipare.

Giro
4 gennaio 2021 15:09 Anbronte
Stiamo ancora aspettando la presa di posizione del signor Vegani nei riguardi della Jumbo/ Visma.

bombastic
4 gennaio 2021 17:30 alerossi
non sono un general manager, ma un tifoso a cui piace vedere i grandi nomi al giro perchè sono italiano. quindi vedere bardiani, androni e vini zabu che vanno in fuga tutti i giorni non mi interessa nulla. preferisco che vengano invitate altre squadre

X Pickett
4 gennaio 2021 20:59 Roxy77
La tua osservazione non fa una piega.....purtroppo . Forse la Eolo Kometa ha qualche speranza ma vedremo

X Alerossi
4 gennaio 2021 21:44 Ruggero
Concordo pienamente con te, squadre senza senso che francamente non capisco quale beneficio portino al disastrato ciclismo italiano, sono piene di corridori senza passato, senza presente e soprattutto senza futuro.

Wild Card a chi "investe" di più...
5 gennaio 2021 10:44 umbertomaserati
Bisogna ammettere che squadre come Alpecin, Arkea e Rusvelo, hanno - “sulla carta”- un organico molto più forte rispetto alle italiane. Però è altrettanto vero che non è detto che questi corridori di altissimo livello vengano poi al Giro. E anche qualora fossero al via, non è scontato che lo facciano con la determinazione giusta. Quella determinazione che invece avrebbero sicuramente gli atleti delle squadre italiane. C’è chi commenta dicendo che non gliene frega niente di vedere squadre che mandano in fuga corridori tutti i giorni, perché contano solo i risultati (peraltro lo dichiara molto apertamente anche lo stesso Vegni). Io non sono d’accordo su questo. Infatti, andando a ritroso, mi ricordo di tanti atleti che sono andati all’attacco e alla fine gli è andata bene. E mi viene in mente, così per fare un esempio, Damiano Cima che ha vinto due stagioni fa una tappa al Giro proprio andando in fuga e resistendo al ritorno del gruppo fino alla linea del traguardo. Se questo atleta non fosse andato all’attacco, non avrebbe mai avuto chance di vincere una tappa, così come non l’avrebbe avuta la sua squadra dell’epoca (che sulla carta era da “Zero Tituli” rispetto a tutte le altre). Quindi credo che sarebbe invece giusto premiare con l’invito anche ci prova ogni giorno anche se l’organico è privo di campioni, perché molto spesso la grinta, la perseveranza e soprattutto la“fame” di vittoria ti fa arrivare oltre ogni limite, anche più del talento. Il VERO problema della wild card purtroppo è un altro, e Vegni, neanche più di tanto velatamente, lo conferma nelle sue dichiarazioni. Ovvero, dice di lavorare per un azienda che ha interessi commerciali anche all’estero e quindi deve valutare questa cosa più di ogni altra. Da businessman mette i “numeri” al primo posto. E quindi mi soffermerei proprio sul punto degli interessi commerciali, e su questo fattore mi viene da dire che le squadre italiane hanno già la porta sbarrata. Almeno due su quattro di sicuro. Sarà una lotta a chi “paga” di più, o meglio, tra chi porta alla casa madre più sponsor. E, a tal proposito è evidente capire che EOLO, già sponsor del Giro e di altre manifestazioni RCS, abbia già una corsia preferenziale per l’invito (se non già una wild card in tasca) e questo a prescindere da un organico composto da atleti non di alto livello. Lo stesso ragionamento lo si può fare per la Bardiani e probabilmente anche per la Rusvelo. Pertanto credo proprio che quest’anno sarà difficile vedere Scinto fare lo showman al seguito dei suoi atleti in fuga, o vedere quelli di Gianni Savio andare all’attacco fin dal km 0. Per me è un peccato, perché da tifoso metto lo spettacolo, anche di questo tipo, davanti al business. Purtroppo il ciclismo non è più quello di 30 anni fa’… è cambiato sul modello della Formula1, dove chi paga di più si assicura un posto in scuderia, e quindi vedrete che a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, la pagina wild card è già definitivamente scritta e per molti sarà inutile avere troppe speranze.

squadrette
5 gennaio 2021 13:13 kristi
vorrei semplicemente ricordare che è proprio da queste ed altre in via di sparizione squadrette che escono poi i vari campioni che ci esaltano nelle corrazzate jumbo ineos eccecc . in qualsiasi sport le squadre piccole sono necessarie al pari degli squadroni , purtroppo se si nega loro una fetta della torta , le si condanna inevitabilmente alla chiusura , inoltre ci tengo a ricordare che "ciclismo" non significa solo tour giro e vuelta , e molte di gare minori vengono rese appassionanti proprio dalle suddette "squadrette , ahimè però i soldi girano solo nei GT o nelle corse monumento

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