Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia, è stato ospite questa mattina delle trasmissioni di RaiSport e ne ha approfittato per analizzare la corsa ed il suo futuro. «Comincerei con la visione sportiva - ha esordito Vegni - sottolineando come ancora una volta la fortuna abbia dimostrato di essere cieca ma che la sfiga ci vede benissimo, visto che nelle prime tappe abbiamo perso Lopez, Vlasov e addirittura un pretendente certo alla vittoria finale come Geraint Thomas. Questa situazione, di contro, ha aperto la strada a nuove fugure, come quella di Filippo Ganna che a Camigliatello Silano ha firmato davvero un'impresa eccezionale. Ogni giorno abbiamo avuto gare avvincenti, spettacolari, combattute. E visitato posti meravigliosi, come la Matera che ci ospita questa mattina».
Sul futuro, Vegni spiega: «Abbiamo due temi di preoccupazione: il problema covid e il problema ultima settimana. Sul primo non possiamo fare altro che vigilare, continuare ad assicurare alla corsa la massima sicurezza e impegnarci a rispettare tutti protocolli che sono stati definiti. L'ultima settimana è un problema che al momento non è un problema, perché abbiamo già studiato tutte le soluzioni necessarie per portare a termine con successo il Giro d'Italia senza snaturarne la natura e il disegno».
Infine un pensiero per la Roubaix cancellata ufficialmente: «Non posso che essere dispiaciuto, perdiamo una delle classiche più importanti del mondo, una icona del nostro sport al pari della Sanremo. E sono dispiaciuto per l'amico Prudhomme ed il suo team, so quanti sforzi sono necessari per organizzare un evento simile e capisco che l’essere costretto ad annullarlo per obblighi non sportivi dia un po’ fastidio».
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