Alle 14 Peter Sagan si accomoda dietro il microfono, accanto a lui Rafal Majka Patrik Konrad, gli uomini da classifica della Bora Hansgrohe: comincia così ufficialmente il primo Giro d’Italia della carriera del campione slovacco.
Peter, con la solita calma, parla prima del Tour - «In Francia è andata né bene né male, non sono caduto, ho chiuso otto tappe tra i primi 5, forse qualcuno era abituato troppo bene. È mancata solo un po’ di fortuna» - e poi approda al Giro: «Non ho mai disputatp due grandi giri così vicini . Dopo il Tour mi sono rilassato per qualche giorno e ora sono qui al Giro per vincere tappe e puntare alla maglia ciclamino. Le classiche? Sin dallo scorso inverno avevamo già deciso che avrei corso il Giro. Le norme da seguire? Ormai ci siamo abituati, così come siamo abituati alla mancanza dei tifosi, ma speriamo le cose tornino presto come prima».
Infine un pensiero sul Mondiale: «Ho seguito la corsa, davvero molto dura, e sono sicuro che Alaphilippe Julian sarà un grande campione del mondo capace di essere protagonista tutto l’anno».
Accanto a Sagan, come detto Rafal Majka: «Dopo la Tirreno-Adriatico sono salito in altura, proprio sull’Etna, per recuperare e rifinire la preparazione. Quella del vulcano è una salita dura, ma il Giro si deciderà nella terza settimana e sarà importante dosare le energie. Per lunedì (giornod ella tappa ddll’Etna, ndr) mi aspetto attacchi in salita di Fuglsang e Yates, perché Thomas guadagnerà terreno già nella crono di Palermo».
Ambizioni di classifica anche per l’austriaco Patrick Konrad: «Un posto nella top 5 sarebbe un gran risultato, visto che due anni fa sono arrivato settimo. In questo Giro non c’è un solo favorito, è un anno diverso dal solito e abbiamo già visto risultati a sorpresa».
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