Alaphilippe ha vinto e Van Aert ha portato a casa l’argento. Questo potrebbe bastare a chiunque, ma non ai belgi e in particolare ai fiamminghi, che adesso hanno dichiarato guerra a Primoz Roglic, definendolo un ingrato per non aver aiutato Van Aert in corsa.
La polemica è scattata ieri al termine della corsa iridata, quando l’emittente televisiva Sporza ha innescato la miccia con le accuse verso lo sloveno. Secondo i belgi Roglic avrebbe dovuto ricompensare il lavoro che Van Aert aveva fatto per lui al Tour de France. Ma forse qualcuno ha dimenticato che a correre a Imola non c’erano i team del World Tour ma le nazionali. Van Aert ha subito preso le difese del compagno, spiegando che lo aveva visto stremato e che non aveva la forza per tener testa all’attacco di Alaphilippe. «Roglic ha fatto quello che ha potuto. L’ho visto in corsa veramente non aveva più forze e non ha potuto far nulla neanche per Pogacar».
Le parole di Van Aert non sono servite a placare gli animi dei fiamminghi, che non si sono accontentati dell’argento e così hanno continuato ad attaccare lo sloveno, che si è dovuto difendere. «Ero veramente al limite delle mie forze ieri. Non avrei potuto neanche fare lo sprint». Così lo sloveno, che ha tagliato il traguardo di Imola in sesta posizione, si è dovuto difendere.
«Wout è un eccezionale campione e sportivo. Ho dato il massimo, in corsa dopotutto è un mio compagno di squadra. Senza dubbio avrei preferito veder vincere lui al posto di Alaphilippe e diventare campione del mondo. Ma io ieri non potevo competere con il gruppo dei migliori che si è giocato le medaglie».
Sembrerebbe, che in qualche modo, la strategia di Roglic prevedesse di aiutare Van Aert, ma come questo sia stato fatto in corsa non è di certo chiaro. «Ero allo stremo delle forze, anch'io e sono rimasto a malapena con il primo gruppo di inseguimento. Alla fine non sono riuscito nemmeno a sprintare. Van Aet corre con me da diversi anni e una sua vittoria mi avrebbe fatto veramente piacere. Ma dopo sei ore di corsa io veramente non avevo più nulla da dare. Sono orgoglioso del mio sesto posto e so che non avrei potuto ottenere di più».
Nonostante le giustificazioni di Roglic e le attenuanti fornite da Van Aert, le ire dei fiamminghi non si sono placate e sui social in molti hanno scritto che lo sloveno non dovrà per nessun motivo entrare nelle Fiandre, perché di sicuro non è un ospite gradito.