«Un uomo solo è al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è... Chris Froome». Mario Ferretti da lassù ci perdonerà l'ardire, ma una frase come questa potremmo davvero sentirla pronunciare molto prima del previsto, già dal prossimo Tour de France.
Sembra sempre più vicino l'addio di Chris Froome al Team Ineos, fine di una storia iniziata nel 2010 e caratterizzata dalla conquista di quattro Tour de France, due Vuelta di Spagna e un Giro d'Italia. E la Israel StartUp-Nation di Sylvan Adams - team spprodato quest'anno nel WorldTour e desiderosono di conquistare i vertyici del movimento mondiale in breve tempo - è pronta a scommettere su di lui con un contratto triennale già a partire dal prossimo 1° agosto.
La Ineos dei tre capitani per il Tour - Bernal, giovane cincitore dell'ultima Grande Boucle; Thomas, primo e secondo nelle due ultime edizioni della corsa francese, e Froome - non convince il britannico che proprio un anno fa è stato protagonista di un bruttissimo incidente sulle strade del Delfinato mentre provava la cronomentro. I dubbi di Froome e quelli della Ineos - che si toglierebbe dalle spalle un contratto oneroso, cosa che non guasta in un periodo d crisi che inevitabilmente tocca anche i più forti - potrebbero sfociare nel più imprevedibile dei trasferimenti, almeno fino a qualche mese fa, e ad una sfida davvero inattesa, con Froome a sfidare, sulle strade del Tour, i suoi vecchi compagni. E a cercare il pokerissimo con una maglia bianco-celeste sulle spalle...