Alessio Delle Vedove vanta già un primato, è l'unico corridore in Italia ad aver fuso i rulli: «E' tutto vero. Mi è capitato a metà aprile, mentre stavo facendo le ripetute sui rulli. Vuoi per una questione di usura o per aver messo troppo impeto nel far girare i pedali, fatto sta che la plastica che li avvolge si è sciolta, provocando odore di bruciato, fumo e tanto spavento. Fortunatamente si è risolto tutto con una risata, e una richiesta a papà per l'acquisto di un nuovo modello di rulli».
Alessio è stato affascinato dalla bicicletta vedendo correre il cugino Domenico Scantamburlo che si è fermato agli juniores: «La mia prima gara ad Adria, vicino a Rovigo, arrivai quarto, una grande emozione». Il 2019 è stata la migliore stagione del corridore veneto, 16 anni compiuti a febbraio, che si è imposto cinque volte: a Campolongo Maggiore, Cagnola di Cartura, Castelnuovo di Asola nel Mantovano, Dossobuono e a Fiumicello di Campodarsego. Si è fatto notare anche in pista, mettendosi al collo la medaglia di bronzo nel campionato italiano dell'Omnium.
Quale è stato il momento più bello? «Vittorie a parte, la Coppa d'Oro. Ho sentito quella corsa, già dai giorni prima. Faceva molto freddo, una temperatura che solitamente mi crea problemi per timore di non essere all'altezza, ma sono riuscito a concludere la gara tra i primi 50 e per me è stata una bella soddisfazione».
Veneziano di Dolo a 5 km da Mirano, comune dove sono nati anche l'ex professionista Endrio Leoni e la tre volte campionessa italiana a cronometro Giovanna Troldi, baby Delle Vedove abita con il padre Manuel, agente di commercio per conto della TIM, la madre Paola (origini napoletane), dipendente in una azienda di filtri per l'acqua di Padova, e le sorelle minori, Letizia, passata dalle due ruote al nuoto, ed Elisa di soli 18 mesi. «Scavejon», che in dialetto veneziano significa cappellone, è il soprannome in gruppo di Alessio, che frequenta l'Istituto Tecnico Commerciale Statale "Maria Lazzari" di Dolo indirizzo Ammistrazione, Finanza e Marketing. Passista veloce, per la sua seconda stagione tra gli allievi è stato confermato dall'Unione Ciclistica Mirano presieduta da Mario Paolo Bustreo, e diretta da Marino Bettuolo.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«C'è stato un netto miglioramento nella tecnica, e nello sviluppo di conoscere i propri limiti».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la società Santangiolese, avevo una Vicini blu e bianca».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per aver fatto e cambiato la storia del ciclismo».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il motocross, che ho praticato in parallelo quando correvo tra gli esordienti».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Beh... Mathieu Van Der Poel».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore, spulcio ogni tanto le storie sugli sportivi e i testi motivazionali».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La determinazione, e il carattere».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Nelle categorie giovanili ci si dovrebbe divertire di più».
Piatto preferito?
«Sushi e Pasta alla Carbonara”».
Attrice o attore preferito?
«Il Vin Diesel di Fast&Furious».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Il mio grande amico e concittadino Daniel Zanta».
Sei religioso?
«No, ma sono credente».
Paese preferito?
«Mi affascina la Svizzera per la precisione e lo stile di vita».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Vorrei che la gente mi apprezzi per le mie motivazioni».
Hobby?
«Lunghe camminate con gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Il direttore sportivo, Marino Bettuolo con il quale ho intrappreso un percorso insieme».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vincere la maglia tricolore in pista».
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