Samuele Bonetto è guarito dall'anoressia e oggi è tra i giovani più promettenti del panorama nazionale. Ora, dopo 10 anni di nuoto e una dura lotta contro l'anoressia-pesante (come la chiama lui) e con l'aiuto del padre Fabiano che l'ha messo in bicicletta, Samuele è tornato a sorridere e a vincere! Sedici anni, trevigiano di Montebelluna, 72 chili distribuiti in 186 centimetri di altezza, Samuele vive con mamma Katiuscia, dipendente in una conccessionaria di auto, papà Fabiano (presidente del calzaturificio Bonis di Onè di Fonte) e il fratello minore Simone che gioca a calcio. Bonetto frequenta il Liceo Scientifico-Scienze Applicate all'Istituto Filippin di Paderno del Grappa (Tv).
Con la Termopiave Valcavasia Junior Team, società di Cavaso del Tomba, presieduta da Pasquale Sartor, quest'anno ha colto sei affermazioni tra gli allievi tra cui spicca senza ombra di dubbio il Campionato Italiano a Chianciano Terme, vinto per distacco con 2' di vantaggio sul secondo classificato, il tricolore cronosqunoadre a Treviglio, il Campionato Veneto, le cronoscalate di Altino e Cerro Veronese, e la gara a Ciano del Montello. Passerà Juniores nel 2020 con l'Unione Ciclistica Giorgione di Castelfranco Veneto.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Sono arrivato da poco in questo mondo, ma posso dire che abbiamo un bel movimento».
A quale età hai cominciato a correre?
«Avevo 14 anni, ho iniziato da esordiente secondo anno. Ho esordito con la Termopiave con una bici Look 765 nera carbonio con dettagli rossogialloblu».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani. Per le emozioni che sapeva regalare».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No. Ogni tanto guardo il Basket».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono pignolo».
Altruista o egoista?
«Cerco di essere il più possibile altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Libri che riguardano principalmente il ciclismo».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Sei social?
«Il minimo indispensabile».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Lo renderei meno stressante, tornerei a un ciclismo con meno pressione».
Piatto preferito?
«Il pesce in generale».
Hobby?
«Correre in bici».
La gara che vorresti vincere?
«Il Giro d'Italia».
Televisione, cinema o teatro?
«Televisione. Le corse di ciclismo».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Quelli di ieri avevano più complicità e più dialogo tra loro, non come oggi che vivono attaccati agli smartphone».
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