Una visita al tempio... Tadej Pogacar è stato ospite questa mattina di Ernesto Colnago nella storica sede di Cambiago, alle porte di Milano. Il giovane talento sloveno della UAE era accompagnato dal suo procuratore Alex Carera, dalla fidanzata Urska Zigart - anche lei ciclista, il prossimo anno la vedremo con la maglia della Alé BTC Ljublijana - e dai manager della UAE Emirates Mauro Gianetti e Beppe Saronni.
Tadej parla pochissimo italiano, Colnago prefersice il brianzolo all'inglese ma i due hanno trovato subito modo di capirsi: Ernesto ha accompagnato il giovane Pogacar a visitare l'azienda e, naturalmente il museo. Tadej si è fermato con particolare attenzione davanti alla bicicletta d'oro che Colnago ha regalato al Papa e alle specialissime che hanno dominato la Parigi-Roubaix.
«La mia Colnago è bellissima, ha le misure perfette, mi sono sempre trovato benissimo» ha confessato Pogacar al costruttore che con l'entusiasmo di sempre gli ha consigliato a gran voce «Non cambiare mai le misure, non cambiarle mai».
Tadej, che proprio in questi giorni sta trasferendo la sua residenza a Montecarlo dopo essersi concesso una settimana di vacanza a Malta e aver ricaricato le pile nella sua Slovenia, ha regalato a Colnago la maglia bianca conquistata alla Vuelta di Spagna con tanto di dedica e patron Ernesto ha risposto dedicandogli le copie di due libri, uno dei quali racconta la fantastica storia dell'azienda Colnago, fondata nel 1953.
Gli abbiamo chiesto se lo vedremo al Giro d'Italia e Pogacar ci ha risposto con un diplomatico «Non lo so ancora ma il percorso mi piace»
Sull'argomento Mauro Gianetti conferma: «Non abbiamo deciso nulla per la prossima stagione, di sicuro a Tadej piace molto il percorso del Tour de France e quasi sicuramente lo vedremo al via della Vuelta. Valuteremo con attenzione il suo programma, compresa la scelta tra Giro e Tour, con il nostro staff tecnico a Benidorm, dove vivremo il nostro primo ritiro a partire dall'8 dicembre».
E sulle caratteristiche del suo corridore, il manager ticinese aggiunge: «Pogacar è un ragazzo eccezionale, la sua forza è la tranquillità. È sempre sereno, si fa ben volere dalla squadra, non è mai stress e comunica questo suo modo di essere, lo abbiamo visto bene durante la Vuelta che è stata una corsa logorante e che, non dimentichiamolo, è stata la sua prima grande gara a tappe. Pogarac è uno dei pochi che a 180 battuti riescono a ragionare e sanno sempre cosa fare. La testa è da campione, sappiamo bene che siamo solo all’inizio di un lungo cammino, ma questo ragazzo è davvero convincente e si fa voler bene, fa gruppo. Ha tutto per continuare a crescere e per vivere una grande carriera».
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