Oggi, alle 18, nel Museo della figurina di Modena (corso Canalgrande 103), si inaugura la mostra “Bici davvero!”: velocipedi, figurine e altre storie. Questa è l’introduzione scritta con Francesca Fontana, che con me ha curato la mostra (aperta fino al 13 aprile 2020)
Bici davvero che la bici è una regina alata o un tappeto volante o una nuvoletta meccanica, ma a pedali? Bici davvero che la bici è libera e democratica, politecnica e multietnica, pura curiosità e silenziosa velocità? E bici davvero che lo sport della bici, il ciclismo, sia quello più avventuroso e fantasioso, più misterioso e letterario?
Bici davvero che da più di due secoli la bici ci accompagna nelle fughe e negli inseguimenti, ci conduce a scuola e al lavoro, ci porta in vetta e ci semplifica la fretta. Bici davvero che è la bici che umanizza le città e arieggia le campagne, che sfiora il mare e celebra le montagne.
Bici davvero? Bici davvero! Bici davvero… Bici davvero, bici davvero: bici davvero; bici davvero. Da corsa o da passeggio, velocipede o velocifero, a scatto fisso o elettrica, mountain bike o downhill, tandem o triciclo, carrozzina o pedalò, tutte le bici hanno il dono della leggerezza e sconfiggono la timidezza.
“Bici davvero!” è un viaggio nella storia e un’incursione nella moda, è una ricerca nella scienza e una religione della geografia, è una giostra di corse e un’enciclopedia di corridori. “Bici davvero!” è il romanzo della strada: stringe amicizie, accende amori, garantisce autonomia, promette indipendenza, crea storie, pretende sicurezza, fabbrica sogni, regala stanchezza.
In “Bici davvero!” troverete tutto questo: in un disegno o in un ritratto, in un berretto o in una borraccia, in un volto o in un polpaccio, in una canzone o in un paesaggio. E, sempre, indovina?, in una figurina.
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