La catena che salta a 50 km dall'arrivo proprio ai piedi della salita di Greenhow Hill e si stacca completamentedal movimento centrale lasciando girare a vuoto i pedali. Giovanni Aleotti rammenta con rabbia, e un pizzico di delusione, lo sfortunato episodio senza il quale il suo mondiale sicuramente avrebbe avuto un esito ben diverso.
"Non mi sento di accusare nessuno, ne tanto meno cerco delle scuse, ma senza quell'incidente meccanico avrei potuto fare molto meglio del mio 78simo posto - ci tiene a precisare Aleotti, 20enne modenese del Cycling Team Friuli-. In quel momento, in cui ho sentito saltare la catena proprio ai piedi della salita, non c'era l'ammiraglia della Nazionale e neppure l'assistenza di un'ammiraglia della corsa. Ho proseguito finchè ho potuto, poi sono rimasto senza catena con i pedali che giravano a vuoto fino a mettere i piedi a terra. Saranno trascorsi si e no due-due minuti e mezzo di attesa prima che il meccanico dell'Italia mi cambiasse la bicicletta. Sono riuscito a ripartire rapidamente, ho recuperato molto fino ad arrivare a soli 20" dal gruppo dei migliori, ma contro il forte vento contrario e fastidioso non c'è stato niente da fare. E' un peccato, perchè stavo correndo molto bene e stavo bene di condizione. Davanti c'erano corridori che puntavano al titolo, io sentivo sensazioni particolari. Dove sarei arrivato è solo una teoria, ma è un vero peccato perchè era una occasione d'oro".
Che stesse veramente bene Aleotti lo ha subito dimostrato quattro giorni dopo la sfida iridata degli Under 23, vincendo alla grande la Coppa Città di San Daniele del Friuli davanti al colombiano Rubio Reyes. E domenica, al Piccolo Giro di Lombardia, avrà una ulteriore occasione di ribadire il suo stato di forma nella corsa internazionale che rappresenta una vera e propria rivincita del mondiale inglese.
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