Ritrovo e partenza della 3^ tappa dell’AIR 2019 si svolgono nello scenario spettacolare, storico, di Palmanova, “città fortezza” voluta dalla Serenissima Repubblica veneziana alla fine del 1.500. E’ nota anche come “città stellata” riferibile alla sua pianta poligonale a stella con nove punte. Dal 1960 Palmanova è monumento nazionale e dal 2017 la fortezza di Palmanova, con le tre porte monumentali, la Piazza Grande, perfettamente esagonale, dove sorgono tutti i principali edifici cittadini come il Duomo, il migliore esempio d’architettura veneziana in Friuli e il museo civico storico fra questi. Fa parte del patrimonio dell’umanità Unesco unitamente a altri siti con caratteristiche similari. Palmanova, per la sua ubicazione, è sempre stata uno snodo cruciale e la sua storia lo testimonia. Sono molteplici i motivi di tradizione proposti da Palmanova, nell’arco dell’anno, in molteplici settori e l’economia, dapprima incentrata sulla folta presenza militare, ha trovato in anni recenti nuove risorse e attività alternative di supporto.
Aldo Aniasi (1921-Milano 2005), uomo politico e sindaco di Milano, Renzo Burini (1927), calciatore e poi allenatore, Ardito Desio (1897-Roma 2001), esploratore, geologo, accademico e capo della vittoriosa spedizione alla vetta del K2 nel 1954, Toni Capuozzo (1948), popolare giornalista, sono fra i nativi di Palmanova. Nel 2016 è partita la tappa Palmanova-Cividale del Friuli del Giro d’Italia vinta dallo spagnolo Mikel Nieve in solitaria.
La corsa incontra con questa tappa la montagna dopo un avvio in pianura e passa per Goricizza, frazione di Codroipo comune dove, all’aeroporto di un’altra sua frazione, Rivolto, ha sede la pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. Si prosegue per Gradisca, frazione di Sedegliano, comune, dove nella frazione di Coderno è nato padre David Maria Turoldo (1916-Milano 1992), presbitero, teologo filosofo e scrittore, poi San Odorico, frazione di Flaibano, con la chiesa abbaziale di San Odorico, Bonzicco, frazione di Dignano, capoluogo comunale che segue nel tracciato, sempre in pianura, luogo natale di Jacopo Pirona (1789-Udine 1870), abate, scrittore e linguista, autore del primo dizionario della lingua friulana, e l’antica pieve dei Santi Pietro e Paolo. Si passa il fiume Tagliamento e si entra nella provincia di Pordenone toccando Vacile, frazione di Spilimbergo, Lestans, frazione di Sequals, il comune di Primo Carnera (1906-1967), il gigante buono, popolare campione del mondo di pugilato, categoria pesi massimi, con vita avventurosa. Da qui la strada inizia a salire, con pendenze abbordabili, per Travesio, inserito nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, con l’antica chiesa di S. Pietro e quella di S. Antonio, poi la sua frazione di Toppo, quindi Ciago e Pitagora, località del comune di Meduno. Si giunge a Tramonti di Sotto, con molte località sparse, si passa dal lago di Tramonti, conosciuto anche come Redona, invaso artificiale ottenuto con lo sbarramento del fiume Meduna, completato nel 1952. Si è nel territorio della Val Tramontina e, poco dopo, segue Tramonti di Sopra, ovviamente in posizione più elevata, all’inizio della salita che conduce ai m. 1050 del passo Rest. Una salita con vari tornanti e percentuali discontinue, la pendenza media è attorno al 6%, fra i boschi e spettacolare paesaggio incontaminato. Allo scollinamento si torna nella provincia di Udine, nel territorio della Carnia. La discesa prospetta carreggiata ristretta e misura km. 8. Si svolta a destra e si passa per Ampezzo, centro carnico con caratteristiche abitazioni che, nella sua storia più recente, fu capitale della “Repubblica libera della Carnia” sotto il controllo di formazioni partigiane durante la seconda guerra mondiale. La chiesa arcipretale di S. Daniele, il museo geologico della Carnia e tipici palazzi costituiscono i riferimenti architettonici di maggior rilievo. L’economia conta sull’allevamento mentre il commercio e le attività interessano il settore del legname e vari comparti artigianali. Da qui inizia la salita al Monte Pura, quota m. 1426, lunga km. 11 circa, con tornanti che consentono spettacolare vista. E’ stata percorsa nella 20^ tappa, da Maniago al Monte Zoncolan del Giro d’Italia 2014. Segue la discesa, impegnativa, sempre fra boschi che presenta tre gallerie scavate nella roccia, incontrando in località La Maina, nel comune di Sauris, il lago artificiale che tocca anche il territorio di Ampezzo, formato da un’alta diga di m. 136, la più alta in Europa al tempo, che sbarra il corso del torrente Lumiei, costruita fra il 1941 e il 1948, con i lavori svolti anche nel periodo bellico, e sommergendo la frazione di La Maina. E’ un ambiente che riserva splendide visioni naturali.
Sauris, è un comune sparso con la sede municipale a Sauris di Sotto. E’ il comune più alto del Friuli-Venezia Giulia ed è un’isola linguistica germanofona. Sorge in una conca contornata da importanti e alte cime con abitazioni piacevoli e caratteristiche e le chiese di Sant’Osvaldo a Sauris di Sotto e quella di San Lorenzo a Sauris di Sopra. E’ un frequentato centro turistico estivo e invernale, conosciuto anche per il famoso “Prosciutto di Sauris IGP”, lo speck e altri insaccati che sono distinti da una leggera affumicatura ottenuta per combustione naturale utilizzando esclusivamente legna di faggio e da un severo disciplinare di produzione. L’artigianato è noto per la produzione di tappeti e arazzi.
Il tracciato passa poi in Veneto, in Cadore precisamente, provincia di Belluno, affrontando la salita di km. 14,5 con pendenza media del 4,9% di Sella Ciampigotto, a m. 1793, GPM di 1^ cat., e quindi affrontare la lunga discesa passando per l’altopiano di Razzo con Casera Razzo che consente agli astrofili l’osservazione di un cielo limpido e incontaminato da qualsiasi forma d’inquinamento luminoso, fino a Laggio di Cadore, frazione di Vigo di Cadore che segue nel percorso. Presenta diversi motivi d’interesse, in bella e verde ambientazione, questo importante centro cadorino che anticipa il passaggio dalla sua frazione di Pelos di Cadore. Il tracciato prevede poi il passaggio da Cima Gogna, presso la confluenza del fiume Piave, frazione di Auronzo di Cadore, sede del TV, con territorio molto vasto e il bel lago artificiale lungo circa km. 3, formato da un’antica diga sul torrente Ansiei. E’ in posizione di viabilità importante ed è centro di frequentata villeggiatura, sia estiva, sia invernale, e centro di servizi del territorio circostante. Il Giro d’Italia ha proposto qui arrivi di tappa nel 1946 con la vittoria di Fausto Coppi, nel 1948 Vincenzo Rossello, nel 1953 Bruno Monti e nel 1973 lo spagnolo Josè Manuel Fuente oltre ai molteplici arrivi alle Tre Cime di Lavaredo che ricadono nell’ambito comunale di Auronzo. Dopo il passaggio dalla località di Giralba, sempre in territorio di Auronzo, con intriganti paesaggi dolomitici, inizia la salita verso il traguardo del Lago di Misurina. Sono km. 6,3 con pendenza media del 7,9% che conducono al traguardo della celebre località, a quota m. 1756, con bellissimo lago, contornata dalle imponenti sagome delle Tre Cime di Lavaredo (è da qui che inizia il tratto della salita alle Tre Cime, fino al rifugio Auronzo a m. 2333), dal monte Piana, dal Cristallo che con i suoi m. 3221 è il più alto delle Dolomiti Ampezzane, dal Piz Popena, dai Cadini di Misurina e dal Sorapiss. Il lago di Misurina è quello d'origine naturale più vasto del Cadore con un perimetro di km. 2,600 con particolari e peculiari proprietà dell’area intorno al lago per chi soffre di patologie respiratorie. Le strutture ricettive consentono soggiorni estivi e invernali. Sovente, nella stagione più fredda, la superficie è ghiacciata consentendo la pratica di varie attività sportive.
E’ un paesaggio da cartolina, noto, ammirato e frequentato a livello internazionale.
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