TRENTIN. «IL TRICOLORE? MAI DIRE MAI»

PROFESSIONISTI | 26/06/2019 | 07:43
di Giorgia Monguzzi

 


Il Tour de Suisse è una corsa molto particolare, è un po’ lo spartiacque della stagione, ma sicuramente un importante occasione per testare se stessi in vista dei grandi appuntamenti come il Tour de France. Erano molti gli italiani presenti alla gara a tappe elvetica, tra questi Matteo Trentin che ha iniziato così il suo cammino di avvicinamento alla Grande Boucle.


«Vengo da quasi due mesi senza corse e questo Tour de Suisse è stato un importante banco di prova per testare il livello della mia preparazione - racconta il campione europeo a tuttobiciweb -: certo, non sono riuscito a vincere, ma tutto sommato sono piuttosto soddisfatto, ho fatto un terzo e due quarti posti e quindi non posso neanche lamentarmi. Forse l’unico rammarico che posso avere è nella prima tappa vinta da Viviani: devo ammettere di essere partito un po’ troppo da lontano, avrei potuto certamente giocarmela meglio, ma se penso che praticamente per me la stagione è appena ripartita non posso che essere contento».

Il prossimo appuntamento per il corridore in forza alla Mitchelton Scott sarà la prova in linea dei campionati italiani su strada, un tracciato che sembra essere piuttosto esigente per le sue caratteristiche. «Gli italiani per me sono forse fin troppo duri, ma la cosa che mi preoccupa di più è il lotto di avversari che incontrerò. In Slovenia ci sono ragazzi che sono andati fortissimo, Ulissi sta facendo faville e Visconti non è da meno. Sicuramente ci sarà Vincenzo Nibali che si presenterà al via con l’obiettivo di fare bene, in più ha una squadra super che lo supporterà: in questi giorni in Svizzera ho avuto modo di vedere suo fratello Antonio, Garosio e Pozzovivo che stanno andando veramente forte. Purtroppo noi della Mitchelton siamo soltanto in due, domenica saremo solo Affini ed io e dovremo supportarci a vicenda, però mai dire mai, tutto dipende da come le squadre più forti controlleranno la corsa. Io sicuramente non scatterò in salita, l’unica cosa che posso fare è aspettare che gli altri si muovano. Sto molto bene e devo dire che sto tenendo anche in salita, vedremo cosa succederà, sicuramente se mi si dovesse presentare davanti una buona occasione cercherò di sfruttarla al meglio».

Dopo i campionati italiani sarà tempo per Trentin di pensare al Tour de France, una corsa a tappe che lo ha visto più volte protagonista e verso la quale nutre un amore particolare. «Il Tour partirà con una volata per proseguire con una cronometro a squadre proprio il giorno successivo. Sicuramente la prima tappa terminerà con uno sprint a gruppo compatto, per me risulta un po’ difficile puntare alla prima maglia gialla; l’unica occasione che ho è forse nella cronometro a squadre, ma occorre fare una prestazione che sia molto più che perfetta, siamo un team molto forte, ma al Tour tutte le formazioni sono super competitive. È un inizio che mi piace molto, è da lì che bisognerà partire per cercare di costruire giorno per giorno qualcosa di buono. Sinceramente non ho ancora puntato una tappa in particolare, ma la Grande Boucle mi ha sempre dato delle grandi soddisfazioni, sicuramente proverò a ritagliarmi un mio spazio.

 

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