Parla solo inglese, finora, il Giro Under 23: due vittorie di Ethan Hayter, che si porta sulle spalle la maglia rosa, e una per Matthew Walls, che si è imposto allo sprint ieri in quel di Pescia.
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È disegnata tutta in Toscana, fra i suoi più conosciuti e suggestivi scenari, questa terza tappa da Sesto Fiorentino a Gaiole in Chianti. La grande figura di Alfredo Martini, l’amato Commissario Tecnico azzurro, sarà da tutti ricordata nella sua città.
Sesto Fiorentino è un importante comune con 50.000 abitanti, nell’area urbana di Firenze, in pianura ma che si estende pure sul rilievo di monte Morello che offre piacevole vista del paesaggio sottostante. Soprattutto a partire dal secondo dopoguerra il territorio è stato interessato da una rapioda espansione urbanistica accompagnata da un notevole sviluppo economico in vari settori.
Diverse sono le architetture religiose e fra queste la Pieve di San Martino, la chiesa di Santa Maria a Quinto e numerose altre mentre, nel comparto architetture civili, sono presenti, soprattutto sulle alture dei colli, numerose ville e parchi fatte erigere da aristocratici fiorentini, il palazzo Comunale, il palazzo Pretorio e moderni complessi commerciali. Di specifico interesse è il museo Richard-Ginori, azienda storica nel campo della ceramica. La Ciclistica Sestese ha avuto nelle sue file, oltre all’icona Alfredo Martini, corridori poi pssaati con successo al professionismo quali Faliero Masi, nato a Sesto Fiorentino (1908-Milano 2000)– poi famoso costruttore di bici – e Nedo Logli.
La corsa, con tracciato notevolmente mosso, s’indirizza verso San Piero a Ponti, frazione di Campi Bisenzio e quindi Lastra a Signa, indicata anche come “città della pietra” per la presenza di cave di pietra arenaria, soprattutto nel passato, con diversi laghetti artificiali sparsi nelle sue numerose frazioni, con vigne che producono Chianti nella declinazione della sottozona dei Colli Fiorentini. E’ zona di produzione dei famosi cappelli di paglia di Firenze. La Villa Caruso di Bellosguardo di fine 1500, con splendido giaardino, fu acquistata dal grande tenore Enrico Caruso agli inizi del 1900 che la arricchì con varie opere. Sono comunque numerosi gli edifici di vario tipo che sorgono nel territorio comunale che conserva anche tratti delle antiche mura.
Si superano le sue frazioni di Quattro Strade e Ginestra Fiorentina per raggiungere poi Cerbaia in Val di Pesa e Chiesanuova, frazioni di San Casciano in Val di Pesa, zona di produzione di vini, olio e vari prodotti agricoli di pregio con diverse chiese, pievi, ville di pregio, castelli che sorgono nell zona. Si prosegue per Falciani, frazione del comune di Impruneta, percorrendo la strada in Chianti e toccando Spedaluzzo, frazione di Greve in Chianti, sulla via Chiantigiana che unisce Firenze a Siena e che offre lo splendido spettacolo collinare naturale ma di grande impatto e suggestione delle vigne del Chianti inframmezzate da suggestive costruzioni di vario tipo, tipiche della zona, sia civili, sia religiose, disposte nelle numerose località e borghi del comune. E’nato qui, nel castello omonimo, Giovanni da Verrazzano (1485-1528) - date incerte – esploratore e navigatore di molte zone della costa atlantica del nord America al quale è dedicato il noto ponte sospeso di New York.
Anche Simone Borgheresi, corridore professionista dal 1992 al 2002, è nato qui nel 1968. Si supera l’altra frazione di Panzano in Chianti, con il noto castello e la pieve di San Leolino. La corsa prosegue e passa nella provincia di Siena, nel tratto iniziale delle valli dell’Arbia e della Pesa, per Lucarelli, frazione di Radda in Chianti, capoluogo comunale con l’abitato racchiuso all’interno della cerchia muraria con nel centro il palazzo del Podestà, la chiesa propositurale di San Niccolò di origine romanica, la pieve di Santa Maria Novella, quella di Santa Maria in Colle a Badiola, la villa di Albola. E’ zona, un po’ come tutto il Chianti, con edifici e casolari ristrutturati ma conservando le impronte originali che ospitano agriturismi e aziende agricole con vino e olio quali principali attrattive, oltre all’eccellente, tipica, offerta gastronomica e al richiamo, unico, del paesaggio.
Il tracciato della tappa è mosso, nervoso e prevede il passaggio da Castellina in Chianti, dopo avere raggiunto quota m. 578 del centro storico. Il territorio comunale rientra per intero in quello conosciuto come “Chianti classico”. E’ zona ricca di testimonianze archeologiche etrusche. Gli edifici religiosi di maggior valore sono la chiesa di San Salvatore, la chiesa d’origine romanica di San Giorgio alla Piazza, la pieve di Santa Cristina, quella di San Leonino e altre ancora.
Il centro storico, interamente restaurato in tempi recenti, propone nella piazza principale la Rocca, con torrione trecentesco, sede del museo archeologico del Chianti senese e tratti delle antiche mura. Si scende al bivio di Lilliano, frazione di Castellina in Chianti, per affrontare il primo “sterro”, termine che indica nel senese i tratti sterrati, che conduce alla località di Quattrostrade, quindi Quercegrossa, Pietralta, Vagliagli, nel territorio comunale di Castelnuovo Berardenga, in un succedersi di tratti non asfaltati per raggiungere Pievescola, nel comune di Casole d’Elsa e quindi Pianella, ritrovando il territorio del comune di Castelnuovo Berardenga nell’ampio “ricciolo” che disegna il tracciato finale della tappa che comprende otto tratti di “sterro”. L’ultimo, il n. 8, conduce al noto Castello di Brolio, già nel comune d’arrrivo di Gaiole in Chianti. E’ un imponente edificio, nell’omonima località, nei pressi di San Regolo, praticamente da sempre possedimento dell nobile famiglia fiorentina Ricasoli, trasformata d Giuliano di Sangallo (Firenze 1445-1516), verso la fine del 1400, in prestigiosa residenza signorile abbinata a estesaa azienda agricola, soprattutto vinicola mentre nel 1835 il castello fu oggetto di restyling in gusto revival gotico d’impronta inglese. La famiglia fiorentina dal 1993 è tornata alla testa dell’azienda dopo un trentennio circa di proprietà straniera.
Lo splendido borgo di Gaiole in Chianti, in tema di ciclismo, ciclismo storico, richiama alla mente e al cuore gli straordinari valori unici dell’Eroica, ora esportati con successo in varie parti del mondo da una nuova società di gestione, e pure con versioni modernizzate, nata da un’idea di Giancarlo Brocci, eclettico e appassionato personaggio, alla testa di un affiatato gruppo di validi collaboratori, che condividevano gli ideali, nati con l prima edizione nel 1997. L’Eroica è stata inizialmente organizzata dall’Associazione parco ciclistico del Chianti che si è occupata di valorizzare le strade rurali sterrate, gli “sterri”, realizzando anche la segnalatica e favorendo la manutenzione permanente dei percorsi.
Tutti gli appassionati del settore conoscono le regole del gioco che vanno dal mezzo meccanico che deve rispettare certi dettami tecnici codificati e severamente controllati, all’abbigliamento che deve essere d’epoca secondo i canoni tradizionali, storici, per affontare i percorsi proposti, di varia lunghezza, sempre e comunque con punti di rifornimento gustosi con specialità locali.
Nel 2007 è stata disputata l prima Montepaschi Eroica, aperta ai professionisti, subito entrata con immediatezza nel cuore dei corridori, a testimonianza della sua attraente unicità con partenza da Gaiole in Chianti e arrivo nell’unico, storico, scenario di piazza del Campo. Dal 2013 la gara, organizzata da RCS Sport, è stata denominata “Strade Bianche” con partenza e arrivo, nelle ultime edizioni, sempre da Siena. Molti sono i differenziati motivi di pregio architettonico che sono poposti nel territorio di Gaiole in Chianti.
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