Pello BILBAO. 10. Volata di testa, e con la testa. Porta a casa la seconda tappa, dopo quella dell’Aquila. Corridore affidabile, che addolcisce agli Astana un Giro parecchio sfortunato e amaro.
Mikel LANDA. 7. Oggi si è visto il solito Landa, che quando c’è da fare e portare a casa finisce per lasciare tutto per strada. In salita avrebbe dovuto spaccare i monti e i rapporti: guadagna dieci secondi dieci, e poi viene risucchiato da Nibali in discesa. Sulla schiena ha il numero uno, ma lui è un grande numero due.
Giulio CICCONE. 8. Fa un Giro tutto all’attacco, tutto controvento. Dimostra di avere le tre settimane e un buon motore. Adesso deve imparare a gestirsi, a correre per provare a fare classifica, ma parte già da una base molto buona. Tutto da scoprire.
Richard CARAPAZ. 10 e lode. Pensatela come volete, ma in questo Giro, a parte Como, non è mai stato staccato. Ha corso con grande lucidità tattica, e soprattutto, con grande facilità. Dicono: in salita il più forte era Landa. Direi che oggi ha dimostrato di essere di gran lunga lui il migliore.
Vincenzo NIBALI. 8. Sul Manghen potrebbe saltare per aria e mandare a ramengo tutto. Tiene duro, come è solito fare lui, poi nel finale prova a mettere tanta testa e molto cuore. Blinda il secondo posto, che significa sesto podio consecutivo: se vi pare poco a quasi 35 anni…
Valentin MADOUAS. 8. Fa una gara di fatica, di grande generosità e impegno. Alla fine raccoglie meno di quanto meriterebbe.
Pavel SIVAKOV. 8. Mi ripeto, ma questo ragazzo russo ha talento da vendere. È lì da vedere. Se non si è ciechi.
Primoz ROGLIC. 5. Non arriva alla terza settimana, come si temeva. Viene graziato da un regolamento che viene applicato alla lettera, ma quella spinta prolungata è molto prolungata e lui non fa il minimo cenno per allontanare il tifoso. E da inizio Giro che lo difendo (lo difendiamo), ma oggi il suo comportamento è stato imbarazzante.
Miguel Angel LOPEZ. 6. Un sei diplomatico, per il paperino di questo Giro, che molte ne combina e molte ne fa. Oggi tanta sfortuna, ma le sue azioni in corsa sono perlomeno discutibili. Inquieto.
Fausto MASNADA. 8. La Cima Coppi (Manghen) finisce ad un ragazzo che questo Giro lo ha onorato dall’inizio alla fine. Si chiama Fausto, come il Campionissimo. Lui non è un grande, ma è chiaramente un buon corridore, senza essere un superlativo. Per lui è già importante non essere relativo, ma assoluto. È un corridore: su questo non ci sono dubbi.
Simon YATES. 5. Fa un Giro regolare: va piano per tre settimane.
Rafal MAJKA. 4. Alzi la mano chi si aspettava qualcosa di più dal corridore polacco: io sì
Nicola CONCI. 6,5. Il pupo della Trek Segafredo c’è: vediamo di non caricarlo di troppe responsabilità. Almeno per adesso.