Zio Paolo è genuino il giusto perché, masticando con grinta nel dialetto che garantisce la spontaneità, confessi “e beh, sì, da tifoso certo che mi aspettassi qualcosa in più. Ma anche lui se lo aspettava, eh”. La moglie Anna, lì accanto, annuisce energica.
Entrambi hanno la maglia del Nizzolo fan club e il loro Giacomo lo aspettano con ansia sui prossimi traguardi. “Martedì e mercoledì”, a Modena e Novi Ligure, “ma forse più mercoledì, perché la tappa è più lunga e lì ci arriva chi ha la gamba”. Nizzolo, la gamba la sente buona e l’umore è uno shackerato di ambizione e rammarico. Mix esplosivo. “Ieri mattina lo ha confermato anche al cittì Davide Cassani. Sta bene. Peccato per Terracina, dove è rimasto chiuso. Avrebbe potuto fare di più, era arrabbiato. Se ci aggiungiamo che la prima tappa ha forato, possiamo dire che il conto con la sfortuna l’abbia già pagato”.
Anche perché, i due anni viziati da un fastidio al ginocchio sono ormai alle spalle, dopo l’operazione dello scorso inverno. Il due volte maglia rossa e campione italiano “è vero che un po’ il freddo lo ha patito”, in queste primi giorni di corsa. Ma il rovescio della medaglia è il sollievo dall’allergia che, diversamente, col bel tempo lo avrebbe afflitto maggiormente. “Ora speriamo che la condizione si mantenga. Per lui quest’anno ci sarà anche il Tour”.
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