Particolarmente emozionato quest'ultimo, professionista dal 1999, la cui carriera è stata a lungo legata al capitano e amico Joaquim Rodriguez, a cui è scappata qualche lacrima già a colazione. Al via dell'ultima corsa della vita ci ha confidato: «Mi sento molto strano, avverto una sensazione che fatico a descrivere. Non mi sembra vero che quello di ieri sera soa stato l'ultimo massaggio, oggi è l'ultima volta che attacco un dorsale alla schiena, firmo prima del via... Oggi è l'"ultimo" di tutto. L'ultimo giorno di una vita dedicata al ciclismo, che con me è stato buono. Sono fiero di quanto ottenuto nei miei 19 anni da professionista».
E ancora: «Avverto già la nostalgia di questo lavoro e stile di vita, anche se sono convinto di appendere la bici al chiodo e dedicare più tempo alla famiglia. Mia figlia ha 6 anni e quasi non l'ho vista crescere perché negli ultimi 5 anni sono stato via tantissimo tra gare e ritiri. Fisicamente sto bene, potrei continuare a correre ancora un paio di anni, ma è arrivato il momento di dire basta: Di questa lunga carriera mi restano amici, vittorie, compagni, giornate belle e brutte. Ho tanti ricordi, praticamente finora ho passato la vita pedalando».
Il futuro di Vicioso è già deciso. Il 7 agosto scorso ha inaugurato una clinica di podologia e biomeccanica ad Andorra, di cui è amministratore e proprietario. Avrà inoltre un ruolo nell'organizzazione della Vuelta d'Aragona, nuova corsa di tre giorni che si terrà nella sua regione, e seguirà la formazione giovanile che porta il suo nome a Saragozza.
Suerte per la tua "nuova vita" Angel.
da Guilin, Giulia De Maio
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