E’ un argento vinto, non
un oro perso quello di Antonio Puppio.
Così la sconfitta subita dall’inglese Pidcock per soli 11’92 assume un tono
diverso. “E’ andata molto bene, peccato il mio obiettivo era il successo- spiega Puppio, 18 anni di Samarate nel
Varesotto-. Ma nello stesso tempo mi vedo come vincitore e sono molto
orgoglioso di avere regalato una medaglia all’Italia”. Oggi la testa e le gambe
hanno risposto a pieno regime. “Ho dato tutto, ho avuto attimi di difficoltà in
salita ma subito mi sono ripreso. Pidcock
è andato più forte e ha meritato il titolo”. Cos’è cambiato dal Campionato Europeo (decimo) a oggi? “La
maggior differenza sta nell’esperienza, l’Europeo è stata la mia prima gara a
livello internazionale e il decimo posto è il risultato che potessi
conquistare. Qui al mondiale sono arrivato motivato e ben preparato grazie
anche al mio direttore sportivo Dario
Andriotto – l’ex professionista campione italiano a cronometro- con il quale
ho trascorso due settimane di allenamento a Livigno”. La missione da compiere
entrare tra i primi dieci invece è arrivato l’argento: “Ho dato molto, per me
era un grande obiettivo quello di conquistare una medaglia, certo avrei
preferito l’oro ma anche l’argento è meraviglioso. Sono fiero di questa
medaglia vinta per l’Italia e per me”. Antonio
Puppio studia al Liceo Scientifico
di Gallarate, quest’anno ha vinto il
titolo italiano e lombardo a cronometro e nove giorni fa la gara di Provezze,
nel Bresciano, in volata. Pesa
da Bergen, Danilo Viganò
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