PROFESSIONISTI | 20/05/2017 | 07:32 Il Giro arriva a Tortona, riparta da Castellania e ascolta l'eco dei significati qui custoditi. Nelle terre di Fausto Coppi, c'è una domanda che non può avere risposta. "Cosa si sarebbe chiesto mio papà nel vedere così tanto affetto dopo così tanti anni? Se ne sarebbe chiesto il perché". A parlare è Faustino Coppi, figlio del Campionissimo, che i chilometri piemontesi di questo Giro li percorre con un'emozione intima e discreta, ma non facile da nascondere.
"Papà sarebbe stupito nel vedere cosa il suo ricordo continui a evocare al giorno d'oggi, nel mondo del ciclismo. Ma non solo. Personalmente, dopo tanto tempo, ho trovato il coraggio di fare una cosa: scrivere un libro, destinato a mio padre. Io che non sono scrittore ho deciso di raccogliere delle lettere che ho scritto a lui. Ne è uscito un libro, "Un'altra storia di Fausto Coppi" che ho scritto in collaborazione con il giornalista francese Salvatore Lombardo. Uscirà in questi giorni. È un dialogo con mio papà fatto di miei ricordi e di domande. Come quella a cui anche Faustino, oggi, risponde abbassando gli occhi per imbarazzo: non è incredibile questo affetto per il Coppi uomo, ancor prima che per il ciclista del mito? "Beh, sì", confida il figlio dell'Airone, nascondendosi sotto l'ala della modestia.
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