Come ti descriveresti? «Come un ragazzo che arriva da qualche stagione tribolata, ma negli anni ha raccolto dei buoni risultati. Atleta completo, me la cavo su tutti i terreni. Spero mi vedrete presto protagonista in corsa, magari in qualche classica di inizio stagione».
Come è stato l'impatto con la massima categoria? «Il primo giorno un po' di tensione l'ho avvertita ad essere sincero. Con il grande salto mi sento più responsabilizzato. Siamo qui a lavorare per Belletti, Pozzato fa il grosso del lavoro nel finale, è lui che guida il treno e ci porta davanti. Il primo giorno purtroppo abbiamo sbagliato strada perchè la deviazione ammiraglie non era indicata, il secondo siamo stati reattivi a rispondere al ventaglio creato dal Team Bahrain però in volata Manuel è rimasto un po' al vento e non è riuscito ad andare oltre alla nona posizione. Dopo la crono di ieri, oggi ci riproviamo».
Sei in stanza con Pippo Pozzato. «Sì, sto scoprendo una bella persona al di là del personaggio che appare. In gara mi sta dando tanti consigli, ci dice quando è il momento di muoverci, di seguirlo... Trasmette molta tranquillità e sicurezza. Dell'Argentina invece sto apprezzando il calore della gente, il clima, l'hotel... Non ci manca davvero nulla».
Cosa chiedi al tuo primo anno da pro'? «Voglio imparare il mestiere, è fondamentale secondo me fare le cose per gradi per costruirsi una carriera che possa definirsi tale. Nel frattempo cercherò qualche risultato a livello personale. Dopo questa corsa, il mio programma prevede Donoratico, Laigueglia, una corsa a tappe di quattro giorni a Cipro, quindi volerò in Belgio per la Kuurne Brussel Kuurne e la Het Nieuwsblad. Speriamo per il meglio».
da San Juan, Giulia De Maio
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