PROFESSIONISTI | 26/01/2017 | 07:04 Dopo due arrivi in volata in cui non è riuscito a sprintare come voleva, oggi Nicola Ruffoni spera di poter essere della partita con Gaviria, Viviani & company. Il 25enne bresciano appassionato di macchine storiche americane e caccia vuole regalare una grande gioia alla Bardiani CSF quanto prima.
Cosa non ha funzionato nelle prime due tappe? «Semplicemente non sono riuscito a partecipare a nessuno sprint. Il primo giorno c'è stato il problema che metà gruppo ha sbagliato strada e io ero tra quelli che sono stati tratti in errore dalla mancanza di segnalazioni a un chilometro dal traguardo, mentre il secondo una caduta a 10 km dalla fine mi ha fatto perdere le ruote dei migliori. Non sono stato coinvolto in prima persona, ma si è creato un buco importante che non siamo stati in grado di chiudere. Le gambe comunque sono buone e i miei compagni mi stanno assistendo al meglio. Ora manca il risultato per dare concretezza alle mie sensazioni... Oggi ci riproviamo».
Dopo la trasferta argentina, quali sono i tuoi programmi? «Per me sarebbe un gran colpo se la squadra mi convocasse per il Giro d'Italia e soprattutto per la Milano-Sanremo, che in futuro potrebbe essere una corsa in cui potrei dire la mia viste le mie caratteristiche. Sprintare con gente come Boonen, Gaviria e Viviani sicuramente mi aiuta a crescere e a preprarmi al meglio in vista degli appuntamenti più importanti dell'anno. Agli inizi era anche un'emozione, ora è più una costante confrontarsi con grandi nomi».
Il tuo motto per il 2017? «Non ne ho uno, più che parlare preferisco dimostrare quanto valgo a pedali. La squadra crede molto in me e quest'anno mi ha concesso più spazio, non essendoci più con noi Colbrelli. Spero di ripagarla al più presto della fiducia concessami e di non far sentire troppo la mancanza di Sonny in termini di risultati. Sui percorsi veloci più impegnativi ho dimostrato dir poter dire la mia».
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