
Tadej POGACAR. 10 e lode. Scortato da Del Toro, Grosschartner e Tim Wellens, il campione del mondo non attacca, ma viene attaccato da un generosissimo Tom Pidcock. Succede sul Sante Marie, dove ci si aspetta lo sloveno, che risponde da par suo, ma poi sbaglia una curva e finisce rovinosamente e pesantemente per le terre. Una scivolata con tanto di piroetta e atterraggio tra i rovi. Sembra corsa segnata, nel destino oltre che sulla pelle. Invece l’iridato striato non fa una piega (quella l’aveva fatta prima, in curva, troppo, eccessiva…) e quando mancano 19 chilometri al traguardo da seduto sprigiona la sua progressione che mette Ko Pidcock. Terza Strade Bianche della carriera, quarto successo in otto giorni di corsa in questa stagione (la numero 15 per la Uae Team Emerates – XRG), vittoria numero 92 in carriera. Per la prima volta un corridore fa il bis consecutivo alle Strade Bianche. Per la prima volta in piazza del Campo i colori dell’arcobaleno e nuova media record della corsa (40,705 km/h, quella di Pidcock due anni fa era di 40,636). Numeri da numero 1, dopo l’ennesimo numero.
Thomas PIDCOCK. 9. È il leader della Q36.5 Pro Cycling Team e come tale si comporta. Il 25enne ragazzotto britannico corre con il piglio del campione, anche perché lo è, e non si fa certo impressionare dalla presenza di Tadej Pogacar: anzi, si esalta. Fa tutto quello che è necessario fare e nel finale paga un po’ lo sforzo, ma che corsa!
Tim WELLENS. 9. Il 33enne belga dopo aver fatto una corsa superlativa, la chiude con un risultato eccezionale: 3°. Uomo di lotta e di governo. Fatelo premier.
Ben HEALY. 8. L’irlandese corre con grande attenzione e acume tattico. Non getta via energie preziose: corsa di maturità.
Pello BILBAO. 7,5. A 35 anni è ancora lì a lottare come un ragazzino con i ragazzini. Porta a casa un 5° posto che non solo fa morale e da punti, ma dice chiaro che questo ragazzo ha ancora molto da dire in sella alla sua bicicletta.
Magnus CORT. 7. Lotta come un vero gladiatore, e si porta a casa un più che bel piazzamento nei dieci.
Gianni VERMEERSCH. 5,5. Il 32enne corridore belga su queste superfici non è proprio uno sconosciuto, anzi. Diciamo però che oggi subisce sempre la corsa e ottiene il minimo ottenibile.
Michael VALGREN. 6. Corsa di sacrificio, per finire nei dieci.
Christian SCARONI. 17. Si ritira al pari di Diego Ulissi. Per entrambi una caduta che li mette fuori gioco, per il 27enne bresciano, autentico protagonista di questo inizio di stagione con tre vittorie al proprio attivo e il massimo dei punti raccolti in questo avvio d’annata, una sublussazione di primo grado alla clavicola destra che proprio non ci voleva, ma poteva anche andargli peggio. Qualche giorno e sarà come nuovo.
Simone PETILLI. 6. Il 31enne corridore della Intermarché Wanty entra nella prima fuga di giornata con Johan Price-Pejtersen (Alpecin - Deceuninck), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lewis Askey (Groupama - FDJ), Connor Swift (INEOS Grenadiers), Albert Withen Philipsen (Lidl - Trek), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Pepijn Reinderink (Soudal Quick-Step), Anders Foldager (Team Jayco AlUla) e Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team).
Javier SERRANO. 5. Pronti via e lo spagnolo della Team Polti VisitMalta finisce per le terre: senesi. Come inizio, non proprio benissimo.
UN FOTOGRAFO. 2. Nel giorno delle donne un fotografo uomo, rigorosamente uomo, si fa notare per professionalità e spirito di genere. Una collega italo-ceca, Federica Muzzi, chiede gentilmente: «Scatti dal basso o in piedi? (per non impallarsi)». Lui pronto, prontissimo: «Abbassati tu che ti guardo il sedere (ha usato altro termine)». Buon 8 marzo.