
Anche Francesco Moser sarà protagonista alla Camera dei Deputati giovedì 27 febbraio a Roma dal titolo “Ciclismo, Valori e Territori” in cui si presenta la Coppa Italia delle Regioni. Dopo gli interventi di Gianni Bugno, Vincenzo Nibali e Beppe Saronni, ecco anche il contributo del campione di Palù di Giovo.
Il ciclismo dentro le Istituzioni è il leitmotiv di questo evento, ideato da Lega Ciclismo, che si tiene alla Camera alla presenza del presidente Lorenzo Fontana oltre che i ministri Andrea Abodi, Eugenia Maria Roccella e Daniela Santanché
“Personalmente – racconta il trentino Moser – sono già stato più volte ricevuto a Roma, anche al Quirinale, dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, in occasione del mio record dell’ora. Al Presidente avevo pure regalato la bici.
Sono comunque orgoglioso di questa cerimonia. Anni fa esistevano molte più challenge, come il San Silvestro d’Oro, che teneva conto dei risultati più importanti. Era il giornale Stadio che lo organizzava. Esisteva pure la classifica dilettanti, che ho vinto due volte, e otto volte quella per i professionisti. Esistevano anche il Timone d’Oro, dedicato ai personaggi e ai corridori del ciclismo (da non confondere con quello per i direttori sportivi), e il Giglio d’Oro a Firenze. Eravamo obbligati ad essere presenti, così come alle punzonature delle corse. Ora è tutto cambiato. Voglio comunque aggiungere che Roma ha un legame di lungo corso con il ciclismo. Qui arriva pure il Giro d’Italia.”
Lo Sceriffo, reduce da un camp in Spagna dove ha pedalato anche con El Diablo Claudio Chiappucci e Gianni Bugno, effettua la sua analisi del ciclismo attuale.
“In questo momento quello italiano non è competitivo, abbiamo carenza di squadre. Un vero peccato se pensiamo che prima tutti venivano in Italia. Ora il problema grosso, però, è quello della pericolosità delle strade, soprattutto per i ragazzi.”
La comunità del Trentino ha vissuto da poco la tragedia di Sara Piffer.
“Una cosa pazzesca. Un pensionato ha sorpassato in pieno centro abitato. I due fratelli Piffer erano in fila eppure la ragazza è stata investita. Molte famiglie fanno fatica a permettere ai ragazzi di andare a correre perché c’è tanta paura. Si dovrebbero avere più circuiti chiusi dove allenarsi in sicurezza. Io qualcuno l’ho inaugurato in giro per l’Italia.”
Moser continua nella sua analisi e si allarga alla carenza degli impianti.
“Abbiamo anche il problema dei velodromi che mancano, eppure abbiamo vinto medaglie olimpiche. Avevamo la Sei Giorni. Si potrebbe realizzare un altro velodromo nella nostra nazione, se pensiamo a quanto si è speso per la pista di bob a Cortina. Il velodromo coperto sarebbe utile per l’inverno e la mezza stagione. Di scoperti ne abbiamo diversi, ad esempio in Puglia a Monteroni. Vinsi un Mondiale nel ‘76 su una pista di legno all’aperto. Ogni anno si organizzava una riunione, ma poi è andata in rovina.”
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.