LUTTO | 18/12/2024 | 11:00
di redazione
Rik Van Looy è morto all'età di 90 anni. L'ex ciclista era stato male nelle ultime settimane e le sue condizioni negli ultimi giorni sono rapidamente peggiorate. Il campione belga, secondo quanto scrive Le Soir, si è spento nella notte tra martedì e mercoledì e la notizia si è rapidamente diffusa, raccogliendo il cordoglio di tutto il mondo del ciclismo.
Van Looy, era nato a Grobbendonk ed è stato un'icona del ciclismo. Negli anni Cinquanta e Sessanta ha vinto cinque Classiche Monumento: Giro delle Fiandre (1959-62), Milano-Sanremo (1958), Parigi-Roubaix (1961-62-65), Liegi-Bastogne-Liegi (1961) e Giro di Lombardia (1959). É stato il primo nella storia a riuscire in questa impresa: dopo di lui solo Eddy Merckx (che le ha vinte tutte almeno due volte) e Roger De Vlaeminck. In una carriera incredibile ha vinto nove tappe al Tour de France, dodici tappe al Giro d’Italia e diciotto tappe alla Vuelta. In totale ha ottenuto 367 vittorie nella massima categoria.
Ha iniziato la sua avventura nel professionismo con la maglia della Gitane-Hutchinson nel 1953 e vissuto gli anni più gloriosi in Faema. Nel 1960 e nel 1961, Van Looy ha conquistato il titolo di campione del mondo su strada per due volte consecutive. Data la sua età, 90 anni, era il campione vivente più anziano nel mondo del ciclismo. È stato uno specialista degli sprint e delle classiche di un giorno. Ha ottenuto successi anche in pista. Ha vinto, tra l'altro, dodici Sei Giorni, e tre volte quella di Gand.
L'Imperatore di Herenthals, così era soprannominato, vanta uno dei più importanti record del ciclismo belga, con due maglie iridate, due titoli di campione belga su strada (1958-1963) e due titoli di campione belga su pista nella corsa all'americana (1968_1969). Nella Hall of Fame dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), nel 2018 è stato creato in suo onore il Grand Prix Rik Van Looy, corsa professionista che parte da Westerlo per arrivare nella sua Herentals. Venerdì avrebbe compiuto 91 anni.
foto Photo News
Copyright © TBW