JACK BURKE, STORIA DEL CANADESE CHE STA BATTENDO I RECORD DI SCALATA SULLE SALITE ALPINE. GALLERY

NEWS | 21/11/2024 | 11:14
di Benjamin Le Goff

C’è un missile a due ruote che sta inanellando record sulle salite delle Alpi: ad ottobre ha strappato a Jai Hindley il record di scalata dello Stelvio dal versante di Prato allo Stelvio, settimana scorsa si è preso il record di ascesa del Mortirolo dal versante più duro, scalandolo in 43’35” e facendo meglio di 1 minuto e 7 secondi rispetto al record ufficiale che apparteneva a Vincenzo Nibali.

Il missile Jack Burke, è canadese, ha 29 anni e ha una storia davvero speciale.
Ve la raccontiamo con la premessa doverosa che i record delle scalate sono sempre discutibili, perché quelli ottenuti in gare ufficiali sono ovviamente condizionati da quanto accaduto nei giorni e nelle ore precedenti, dalle tattiche di gara e dallo sviluppo stesso della tappa - perché queste montagne vengono sempre affrontare nel corso di grandi giri - così come dalle condizioni meteo, tanto è vero che sbagliamo noi a parlare di “record’ mentre dovremmo dire “miglior prestazione cronometrica’, i numeri di Burke sono davvero impressionanti.

Jack Burke non è ovviamente un parvenu: nato il 12 giugno del 1995 in Canada, la sua scheda parla di un peso forma di 70 chili per 180 cm di altezza: a partire dal 2016 ha pedalato per sette stagioni nella categoria Continental, prima negli Stati Uniti e poi in Europa cambiando curiosamente squadra in tutte le stagioni. Per lui nessuna vittoria e nessun podio ma alcuni buoni piazzamenti nelle prime stagioni in Canada e nel 2022 in Europa con il 6° posto nell’Oberosterreichrundfahrt in Austria e il 18° nel Giro di Slovenia vinto da Tadej Pogacar.
L’anno in cui per Burke le cose cambiano è il 2022: tesserato per l’Union Raiffeisen Radteam Tirol, cade e si rompe il bacino compromettendo quella che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere una stagione chiave. A fine giugno cambia squadra, resta sempre in Austria e veste la maglia della Team Felbermayr - Simplon Wels, sempre nella categoria Continental, ed è con questa che partecipa alla Ötztal Cycling Marathon - ovvero a quello che viene considerato il  «campionato mondiale non ufficiale delle maratone di ciclismo con i suoi 227 chilometri e 5.500 metri di dislivello - e la vince.

All’inizio del 2023 Burke è ancora senza squadra quando avviene il “fattaccio”: viene urtato da un’auto mentre si allena, cade e riporta gravi lesioni cerebrali e fratture alla schiena, problemi che lo hanno tormentato per un anno e mezzo con gravi complicazioni sanitarie - la vista ridotta al 30% in un occhio e il volto da ricostruire - e personali, visto che al risveglio in ospedale scopre che l’assicurazione sanitaria che avrebbe ancora dovuto coprirlo non c’è più.

Il sogno di diventare un ciclista professionista viene accanotonato per rispondere ad una esigenza ben più pressante: pagarsi le cure mediche.
L’idea ce l’ha... nel cassetto: negli ultimi anni aveva preso appunti di ogni genere sulla preparazione del ciclista così nasce una guida sull’allenamento da vendere online. Un lavoro che diventa subito enorme: nove mesi di impegno per arrivare a stampare un libro di 600 pagine. Libro che oggi nella versione audio include sei podcast con Sepp Kuss, Alison Jackson, Jan Maas, Dan Bigham, Mitch Docker e Svein Tuft.

Il libro è un successo editoriale, gli arrivano apprezzamenti anche da ciclisti di formazioni World Tour maschili e femminili. E il podcast «How To Become A Pro Cyclist with Jack Burke» diventa un appuntamento imperdibile per molti appassionati.

Nel frattempo Burke non smette di pedalare, nel 2023 viene tesserato dalla formazione dilettantistica austriaca ARBÖ headstart ON-Fahrrad e quest’anno da quella statunitense Above & Beyond Cancer Cycling p/b Bike World.
Ma c’è un’altra “sliding doors” nella sua vita: a fine aprile 2024 registra un episodio del suo podcast con Steve Neal, un allenatore canadese di cui confessa di non aver mai sentito parlare. Glielo segnalano, è curioso, vuol capire e se e cosa può imparare da lui e quell’intervista colpisce Burke a tal punto che alla fine della registrazione decide di farsi allenare da Neal per qualche mese.

«Non avevo una bici da corsa - racconta - e non sapevo nemmeno se ci saremmo allenati per strada, sterrato, MTB XC o scialpinismo. Ero semplicemente entusiasta di avere una persona con cui lavorare. Per la prima volta nella mia vita sono stati gli altri (il mio allenatore e i miei amici) a incitarmi a riprovare, ma a me piaceva allenarmi perché mi divertivo. In realtà pensavo che la mia carriera ciclistica fosse finita».  
 
Dall’incontro con Neal sono nate nuove motivazioni, un nuovo modo di conciliare allenamento e lavoro - libri e podcast sono ormai parte integrante della sua vita -, nuove metodologie per sfruttare al meglio le ore trascorse in bicicletta e nuove sfide da affrontare, come quella di misurarsi sulle salite alpine.


Intanto però torna alla Ötztal Cycling Marathon e la vince per la seconda volta.
E rieccoci così al punto di partenza: la scalata del Mortirolo con il tempo record di 43’45”.
Accompagnata dall’appello alle squadre professionistiche: «Voglio solo un’opportunità con un WorldTeam. Non importa quale squadra, voglio solo competere contro i migliori corridori del mondo» scrive Burke su Strava accanto alle registrazioni delle sue prestazioni.


Ora la palla passa ai manager delle formazioni professionistiche: ci sarà qualcuno disposto a scommettere su Jack Burke, lo scalatore dei record?


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COMMENTI
Lasciano il tempo che trovano questi record
21 novembre 2024 11:35 Cabiria
Ovviamente tutto senza un minimo controllo medico o controllo tecnico alla bicicletta.
Mah...

I record
21 novembre 2024 12:37 Bullet
Non credo che il record sia di Nibali comunque se per fare il prof. basta fare i record ce ne sono molti amatori che possono ambire a diventarlo.

La STAMPA
21 novembre 2024 12:42 PIZZACICLISTA
Ma c'è da osannare uno a 29 anni che vuole essere campione a buon mercato a tutti i costi? Ma Sig. Le Goff deve cambiare mestiere non fa per lei l'informazione e sopratutto non fa per lei il ciclismo e lo sport in generale. sicuro di non essere publicato la saluto calorosamente.

In gara cambia tutto.
21 novembre 2024 13:03 59LUIGIB
In gara cambia tutto poi c'è la qestione controlli dal mezzo meccanico ai valori ematici ecc.. anche l'innominabile dopo il Cancro vinse 7 Tour.
Ps credo ci sia un errore nell'articolo quando si parla di: Ma c’è un’altra “sliding doors” nella sua vita: a fine aprile 2004, forse 2024?

è forte
21 novembre 2024 13:31 Granfondista1
ha vinto anche la otzaler , se facessero una world tour con lui , elettrico, gaffuri e altri granfondisti andrebbero più forte di tante altre squadre

Mortirolo
21 novembre 2024 13:40 Anbronte
Peccato che Nibali lo ha fatto durante una tappa del Giro. Tutto il resto è noia

Vi capisco
21 novembre 2024 14:32 Cyclo289
E' dura trovare qualcosa da pubblicare fra Novembre e Febbraio.

Granfondista
21 novembre 2024 14:35 Bullet
Se erano così forti li avrebbero già presi tra i prof. non ti preoccupare.

Scusate
21 novembre 2024 14:38 Buzz66
Non so neanche chi sia questo qui, ma…non capisco proprio l’astio che traspare da certi commenti.
Tutti già sicuri che sia dopato, vero? O forse trattasi solo di invidia per non riuscire a fare certe prestazioni…non ho parole

lasciamo perdere!!
21 novembre 2024 14:49 Pappaleo
Provi a fare il record dopo 18 giorni di gara!!

Come Vingo
21 novembre 2024 15:34 JeanRobic
Anche Vingegaard prima di approdare nel World Tour polverizzva i record sulle salite.

granfondista1
21 novembre 2024 16:00 VERGOGNA
ahaahahahhahahaahahhahahahahhahahahahhahahahahhaha aahahahhahahahha ahahhahahhahahah ahhahahahah

Gotti
21 novembre 2024 16:12 Claudio964
Il record del Mortirolo è di Ivan Gotti per ben due volte

Pogacar
21 novembre 2024 17:05 Arrivo1991
Proporrei una sfida con il solare Pogacar, l'amico di tutti

Granfondista
22 novembre 2024 06:22 Stef83
Posso ridere??? Ahahahahahah.....

XXI secolo
22 novembre 2024 08:00 ZANIBIKEFIT
Non comprendo perché ci sia ancora così tanto rigetto nell’essere attuali, il ciclismo agonistico non è il risultato del percorso di un atleta, non bisogna per forza praticarlo fin da ragazzo con la successione dei vari step, e tanto meno praticato attraverso i soliti percorsi, oggi esistono dei sistemi oggettivi che possono determinare e accrescere le qualità del soggetto. Detto questo, avanti con l’evoluzione, in un bel viaggio conto il percorso, nello sport la destinazione.

Considerazioni
22 novembre 2024 10:32 italia
Come esistono i record dell'ora dell'inseguimento, 200 metri ...... perché UCI non considera di inserire i record di scalata delle salite più note non in corsa? Si potrebbe creare un po di interesse ..

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