OSCAR TUTTOBICI. IL MIGLIOR UNDER 23 EDOARDO ZAMPERINI RINGRAZIA L'ITALIA ED EMIGRA IN FRANCIA

INTERVISTA | 21/11/2024 | 08:14
di Giulia De Maio

Sventola il tricolore sul gradino più alto del podio dell'Oscar tuttoBICI Visit Malta riservato agli Under 23: ad imporsi è stato infatti il Campione Italiano della categoria Edoardo Zamperini della Trevigiani Energiapura Marchiol - tra l'altro già vincitore dell'Oscar nel 2019 tra gli Allievi - che ha preceduto Alessandro Romele della Astana Qazaqstan Development e Ludovico Crescioli della Technipes #InEmiliaRomagna. 21 anni di Grezzana (VR), è soprannominato il Falco di Azzago. Partiamo da qui.


Sarai mica forte come Savoldelli in discesa?


«No, sono stato ribattezzato così dai miei amici. Il tutto è nato ad una delle prime gare in cui ho avuto un folto pubblico al seguito, vale a dire il Campionato Europeo a Trento del 2021. Ero junior e una quarantina di amici sono venuti a tifarmi con uno striscione che rimandava al mio paese. Vivo praticamente in montagna, poco più in alto si trovano i falchi».

Contento di tornare a prendere parte alla nostra serata di premiazione?

«Certo. Ci arrivo con una maturità diversa, a 16 anni ti godi il momento ma a 21 apprezzi di più anche il contorno. Oggi capisco l'importanza del luogo e gli do molto più valore. Dal 2019 ogni anno ho avuto una crescita graduale, ho ancora margini di miglioramento ma dimostro più tranquillità nell'affrontare i problemi di tutti i giorni. Forse devo imparare a godermi la vita di più al di fuori della bici nel corso della stagione e non solo in inverno, per il resto sono soddisfatto del mio percorso che a giorni mi permetterà di riporre un secondo Oscar tuttoBICI sulla mensola su cui custodisco i premi più importanti».

Quanto sei cambiato dal primo?

«Beh, oggi sono decisamente più maturo e concentrato al cento per cento sulla bici. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Copernico a Verona mi è passata (almeno per il momento) la voglia di studiare e non mi cimento più in pista. Ho mollato l'attività nei velodromi perché il mio fisico non è adatto. Non è cambiato il supporto della mia famiglia. Mamma Laura e papà Fabio non erano appassionati di ciclismo, ma a 5 anni quando ho chiesto loro la mia prima bici hanno assecondato i miei desideri, commissionando al negozio Cicli Tagliaro un modello su misura perché ero troppo piccolo per quelle in commercio. Sempre tramite il negozio siamo venuti in contatto con la Officine Alberti Val d'Illasi, la squadra in cui ha iniziato anche mio fratello Alberto, che nel 2025 passerà Under 23».

Come è stata la stagione che sta per andare in archivio?

«Perfetta fino alla Ronde de l’Isard, corsa in cui sono caduto fratturandomi la clavicola sinistra in quattro punti. A gennaio ero stato in altura sull'Etna ed ero partito bene, andando forte alle corse internazionali di primavera. Dopo l'infortunio ho passato l'anno a “inseguire”, l'operazione in sé porta qualche scompenso, il recupero tra un allenamento e l'altro è più faticoso perché il corpo è impegnato a guarire. Dopo il Giro d'Italia avrei dovuto staccare invece ho tirato dritto e mi sono ammalato quando ero in ritiro per preparare il Tour de l’Avenir. Il titolo italiano conquistato il 23 giugno a Trissino è stata la gioia più grande, insieme alla chiamata arrivata dalla Francia poco dopo».

Nel 2025 passerai alla Development della Arkea B&B Hotels, cosa ti aspetti?

«Di fare esperienza all'estero, di migliorare l'inglese e apprendere dalla cultura nord europea. I dirigenti della squadra mi hanno assicurato che sarò uno dei corridori faro per le gare in salita, voglio ripagarli della fiducia riposta in me. Voglio migliorare nelle gare internazionali quanto fatto quest'anno, mettermi a disposizione della squadra quando avrò l'opportunità di correre con il team Word Tour e meritarmi un contratto da professionista. Guardando più avanti spero di essere in grado di prendere parte alle corse a tappe più importanti e alle classiche da scalatori come Liegi e Lombardia».

Per inseguire il tuo sogno serviva andare all'estero?

«Personalmente ho avuto un'occasione e l'ho colta. Abbandonando il ciclismo italiano, ci tengo a dire grazie a tutte le squadre nelle quali ho militato, nel nostro movimento c'è ancora molto di buono, basta crescere con calma e tutto prima o poi arriva. Una menzione va ovviamente anche alla mia famiglia, che c'è sempre. Pensando al futuro, come dicevo nell'intervista per il mio primo Oscar, quel che è certo è che la bici starà con me per tutta la vita. Comunque vada l'amore per le due ruote non finirà, posso sottoscriverlo».

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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI UNDER 23

1996    Roberto Sgambelluri
1997    Fabio Malberti
1998    Ivan Basso
1999    Luca Paolini
2000    Yaroslav Popovych
2001    Yaroslav Popovych
2002    Mikhail Timochine
2003    Sergei Lagutin
2004    Giovanni Visconti
2005    Luigi Sestili
2006    Francesco Gavazzi
2007    Simone Ponzi
2008    Adriano Malori
2009    Gianluca Brambilla
2010    Enrico Battaglin
2011    Fabio Aru
2012    Fabio Aru
2013    Davide Villella
2014    Simone Andreetta
2015    Gianni Moscon
2016    Edward Ravasi
2017    Aliaksandr Riabushenko
2018    Andrea Bagioli
2019    Giovanni Aleotti
2020    Giovanni Aleotti
2021    Filippo Baroncini
2022    Nicolò Buratti
2023    Giosuè Epis
2024   Edoardo ZAMPERINI

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