Lui è Tadej Pogacar. D’accordo. Ma che cosa ci fa con una maglietta di un’altra squadra?, una squadra dedicata non al ciclismo ma alla pallavolo?, una squadra che si chiama Meri Team?
Meri Malucchi. E’ la figlia di Bruno Malucchi, il presidente della Mastromarco che accolse Vincenzo Nibali non solo in squadra, ma anche in quella comunità che viveva per la squadra, da Carlo Franceschi l’allenatore (e Vincenzo, a casa di Carlo e Bruna Franceschi, ha abitato sei anni, due da junior, due da Under 23 e i primi due da professionista) a Claudio Mazzantini l’edicolante. Ed è la sorella di Fausto Malucchi, l’avvocato, l’amico, il tifoso numero 1 di Vincenzo. Meri e Fausto (con quale altro nome poteva battezzarlo un appassionatissimo di ciclismo?), tra i fondatori di quei CanNibali che giravano l’Europa per sostenere lo Squalo dello Stretto, tra grigliate e bicchierate, bandiere e magliette, trasferte impossibili ed emozioni indescrivibili.
Meri, scritto così come si pronuncia. Meri, che nella pallavolo ha fatto di tutto, dall’atleta all’allenatrice e alla dirigente. Meri, pallavolista convertita al ciclismo per sentimento. Meri, che un giorno ha scoperto di avere un tumore al cervello. Meri, che da quel giorno ha lottato non solo contro la malattia, ma anche contro i dubbi, le crisi, i malesseri, gli imprevisti, un braccio che non risponde, i capelli che cadono, le gambe che tremano. Meri, che passa dalla casa alla clinica, dalle chemioterapie alle radioterapie. Meri, che non molla, che non si rassegna, che vive alla giornata. Meri, che ha fondato una nuova squadra, non di ciclismo, ma di pallavolo, perché – è vero – il primo amore non si scorda mai, non si scorda più, e da soli non si va da nessuna parte. Meri, che anche di questa squadra è l’anima pulsante.
Si chiama Meri Team ed è una squadra virtuosa e virtuale, non gioca in nessun campionato, il suo campionato è la vita. “Alziamo il muro!” è quel groviglio di mani e braccia che, a rete, intercettano e rigettano i palloni agli avversari. E’ anche quel groviglio di mani e braccia tese, diritte, solidali, generose, consapevoli. Insieme ci si fa forza, ci si dà forza. Insieme si va avanti, si va in alto. Insieme si ricorda e si progetta.
Lui è Tadej Pogacar. D’accordo. Ma che cosa ci fa con una maglietta di un’altra squadra?, una squadra dedicata non al ciclismo ma alla pallavolo?, una squadra che si chiama Meri Team? Semplice: Meri Team è la squadra di tutti, anche la sua. Sensibile, cosciente, disponibile, campione in bici ma anche giù dalla bici, anche Tadej alza il muro. Grazie.
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