E’ un piccolissimo ospedale da campo, anzi, da strada. E’ un piccolissimo laboratorio di artigianato, anzi, di arte. E’ una piccolissima cripta dedicata alla bicicletta, anzi, alle biciclette. Perché ce ne sono di tutti i generi, di tutte le origini, di tutte le vocazioni. Biciclette da piccoli e da grandi, da città e da corsa, da strada e da fuoristrada. Se potessero parlare, chissà quante storie, iliadi odissee eneidi, e chissà quanti libri, romanzeschi gialli evangelici.
Si chiama CicloRiparo, opera a Genova, da qualche anno la sede è stata trasferita dal porto ai vicoli, il Vico chiuso degli eroi si trova vicino ai Giardini Luzzati, e il recente murale che ritrae Don Gallo, prete da strada, sembra lì quasi per proteggere e garantire. E i numeri 3-5 vigilano - invisibili - sopra una porticina in cui compaiono – visibilissimi - una citazione da David Bowie (“You can be heroes just for one day”, si può essere eroi anche solo per un giorno) e un personaggio di Paolo Villaggio (Fantozzi nella Coppa Cobram).
E’ una ciclofficina, aperta tutti i mercoledì dalle 17.30 alle 19 e due sabati dalle 16.30 alle 19 al mese, perché gestita da volontari, e le riparazioni sono a offerta libera. Qui si va dalla sostituzione del movimento centrale al trapianto di un manubrio, dal cambio di una camera d’aria all’inserimento dei fili dei freni, dalla resurrezione di una bici sfinita alla rinascita di un triciclo abbandonato. Qui si recupera, si riabilita, si ricrea. Non saranno i gioielli su cui volano Tadej Pogacar ed Elisa Longo Borghini, ma ce n’è abbastanza per triplicare a pedali la velocità che si ottiene a piedi, senza pretendere petrolio e immettere gas.
Non solo. CicloRiparo aderisce alla Fiab, organizza visioni di film (recentemente il docufilm “El furlan de fero” di Franco Bortuzzo su Ottavio Bottecchia), presentazioni di libri (anche il mio “Elogio del gregario”), allestisce cicloaste (la base di partenza serve a coprire le spese vive), colleziona ciclolibri in una piccola biblioteca, partecipa alle giornate nazionali come il “Bike to Work” e mondiali come quella per la bicicletta e alle settimane europee riservate alla mobilità, sostiene i Park(ing) Day e le Women Bike Ride, sposa le cause della Fondazione Michele Scarponi e di GenovaCiclabile, l’altro giorno Andrea Viola di CicloRiparo è intervenuto al BookPride di Genova.
E sulla propria pagina Facebook, CicloRiparo si schiera anche su cronaca e polemiche. Con ironia ed eleganza. Quando Vittorio Feltri ha dichiarato “i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”, si è semplicemente commentato “vieni al CicloRiparo che ti diamo un’aggiustatina”.
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