L’unica cosa che non si sapeva prima del via era il chilometro a cui sarebbe partito Tadej Pogacar. Perché che lo sloveno vincesse, anzi stravincesse, non c’erano dubbi. Persino Remco Evenepoel, che su questo tipo di percorsi è il suo più accreditato rivale, alla vigilia era stato chiaro. “Proverò a metterlo in difficoltà”, aveva dichiarato. Non una resa, ma quasi. Del resto soprattutto gli atleti sanno bene le cilindrate e i tempi che possono fare, loro e gli avversari.
Però, Mario, confesso: a me un ciclismo così non piace. C’è solo lui, i suoi avversari sembrano minuscoli. A te piace?
E Re Leone Cipollini non esita a rispondere: «Quando guardo le gare vivo due sentimenti. Il primo è il piacere di immedesimarmi nel campione in fuga. Però da conoscitore del ciclismo (e mi sembra di sentire la sua frase “per quel poco che ci capisco”, ndr) mi rendo conto che è un ciclismo ormai a senso unico. La competizione non esiste più. Pogacar è un campione straordinario che rimpicciolisce tutto e tutti. Però, mi chiedo anche: con il suo strapotere crea questi fuochi d’artificio, ma cosa rimane al ciclismo?».
Resta la domanda: è lui un extraterrestre o sono piccoli i suoi avversari?
«E’ la stessa domanda che mi pongo sempre io. Oggi abbiamo visto che anche Evenepoel perdeva in pianura invece che recuperare. Forse dopo oltre 200 km è anche normale così. Tutti paragonano Pogacar a Merckx, ma siamo sicuri che gli avversari siano dello stesso calibro? Io ho dei forti dubbi. In fondo al Tour il suo avversario è stato Vingegaard che, reduce da un grave infortunio, fino a dieci giorni prima del via neanche si sapeva se correva o meno. Al Giro, lasciamo perdere per carità di patria. Certo, il dominio dello sloveno è qualcosa di mai visto prima»
Pogacar alla viglia del Lombardia ha dichiarato: “Il ciclismo è vittima del suo passato, ma sarebbe stupido mettere a rischio la propria salute per dieci anni di carriera. Non voglio correre il rischio di ammalarmi. Ci saranno sempre gelosie e sospetti, non posso farci nulla”. Che ne pensi?
«Una dichiarazione intelligente».