E’ l’ultimo giorno di scuola, the last dance, l’ultimo ballo come lo chiamano alcuni. Oggi si corre il Lombardia e tra sogni, obiettivi e tante speranze c’è chi si prepara a mettere un punto nella sua carriera. A Bergamo la folla è in visibilio, arrivano Remco Evenepoel e Tadej Pogacar, i grandi favoriti di giornata, ma gli occhi del pubblico sono tutti anche per Domenico Pozzovivo e Dario Cataldo che oggi mettono in scena l’ultimo atto di due carriere accumunate da tanta fatica, ma soprattutto tanto cuore.
L’emozione sui loro volti è palpabile, Dario è il più composto, forse più consapevole della scelta presa che ha avuto tempo di rielaborare, Pozzo invece trattiene a fatica le lacrime cercando di allontanare il più possibile l’epilogo della sua storia. «Ho cercato di nascondermi, ma purtroppo ci siamo è la fine della mia carriera. Ho delle emozioni contrastanti: c’è tanta tristezza, ma anche l’adrenalina della gara. Il Lombardia è una corsa a cui ho tenuto sempre tantissimo perché ha un posto speciale nel mio cuore: è stata la prima classica che ho disputato con l’ambizione di fare bene e devo dire che in alcune occasioni ci sono anche riuscito centrando la top ten. Oggi però sarà tutto diverso, spero di essere della partita e di tenere la ruota dei migliori, sarà un’ultima battaglia prima di festeggiare con le persone che mi vogliono bene» ci dice Domenico Pozzovivo poco prima della partenza. E’ difficile parlare di ritiro con lui che è sempre stato una specie di Highlander, sempre presente, sempre all’attacco anche passata la soglia dei 40 anni. In questa ultima stagione alla Bardiani è diventato un faro per le giovani leve, doveva reinventarsi ma in realtà ma non ha mai smesso di attaccare e di fare risultati riconfermandosi una certezza del nostro ciclismo.
Se Domenico correrà per cercare un risultato, Dario invece sarà di supporto a Giulio Ciccone e a tutta la squadra che alla partenza di Bergamo gli ho preparato una sorpresa veramente speciale: sul palco del foglio firma i compagni di squadra e lo staff hanno indossato una maschera con il suo volto, un modo per omaggiarlo e per salutarlo un ultima volta. «I ragazzi mi hanno veramente colto di sorpresa, non me lo aspettavo e devo dire che è stato bellissimo. In questi anni ho trovato una famiglia speciale che mi ha spalleggiato in tutto e in particolare in queste ultime gare mi hanno dato un supporto incredibile» Ci dice Dario che nella Lidl trek ha trovato un’autentica famiglia dove ha trascorso le ultime tre stagioni. La scelta di correre il Lombardia non è casuale, proprio sul lungolago di Como infatti ha colto la soddisfazione più grande della sua carriera. «Il mio epilogo non poteva che essere questo, ci ho pensato spesso e credo che questo sia l’epilogo perfetto. Nella mia carriera ho lavorato molto come gregario, ma nel 2019 mi sono tolto una bellissima soddisfazione vincendo una tappa al Giro a di Como. E’ stata una giornata lunghissima, ma emozionante e non potevo che concludere lì a mia avventura da corridore».
E’ quasi inevitabile chiedere cosa succederà in futuro, anche se sembra strano pensarli già dalla bici. «Non so cosa farò domani mattina quando sarà tutto finito, sicuramente avrò un po’ di tempo per pensarsi. L’obiettivo è quello di diventare direttore sportivo, ma si vedrà come andranno le cose » ci dice Dario Cataldo. Il futuro di Pozzovivo invece ha in serbo qualcosa di particolare che è tutto racchiuso da un body da bambino che stringe tra le mani. «Oggi finisce la mia carriera da corridore, ma presto diventerò padre, questo sicuramente cambierà radicalmente il mio modo di vivere, ma sarà anche una finestra per pensare al dopo.» ci dice Domenico, la sua voce ancora più carica di emozioni racchiude la tristezza di chiudere un capitolo della sua carriera, ma di aprirne uno nuovo.
A Como sarà festa grande sia per Dario che per Domenico, ai bus sono attesi tifosi, amici, parenti e tutto coloro che hanno avuto un ruolo cruciale nella carriera. Ma ora è tempo di correre, di dare tutto per l’ultima volta. E’ l’ultima danza di Domenico e di Dario.