Nella sua rubrica Column su HLN Patrick Lefevere torna a parlare di Tadej Pogacar, sottolineando come il gruppo abbia perso motivazioni e per questo, quando arriva un attacco dello sloveno, nessuno tenta più di andarlo a prendere. Lefevere con il suo occhio critico, ha dato uno sguardo al World Tour e si è soffermato su quanto è stato fatto nel suo team e su come ci siano ancora margini di miglioramento per corridori come Remco Evenepoele e Tim Merlier.
«Sono d'accordo con quello che dice Lennert Van Eetvelt – scrive Lefevere riferendosi alle dichiarazioni del corridore della Lotto-Dstny - Il gruppo ha perso la speranza di battere Tadej Pogacar. È davvero nella mente dei corridori questo pensiero. Dopo la ricognizione a Bergamo qualcuno del nostro team, non Remco Evenepoel, aveva visto su Strava che Pogacar aveva scalato una particolare salita quattro minuti più velocemente degli altri. La conclusione immediata dei corridori è stata: non c'è niente da fare, troppo forte, vincerà».
Un atteggiamento del genere lo abbiamo visto anche al Mondiale dove lo sloveno ha dominato staccando i rivali più accreditati a 100 km dal finale. In corsa c’erano Evenepoel e Van der Poel e nessuno dei due si è impegnato per andare a riprendere lo sloveno, che in solitaria, ha regalato al pubblico un altro dei suoi show.
«Anche Remco non sembra essere molto combattivo quando dice che solo arrivare al traguardo del Lombardia sarà un successo, ma lo capisco. Ha avuto due anni intensi come su un otto volante». Ma la questione non è quanto sia stata impegnativa la stagione di Remco Evenepoel, che di risultati importanti ne ha avuti, ma di come il gruppo viva questa dominazione assoluta di Pogacar in ogni corsa.
«So anche quanto va veloce Pogacar, ma molti sembrano aver perso la speranza. Giovedi, io e Jurgen Foré - Chief Operation Officer di Soudal -Quick Step - ci siamo incontrati per valutare la stagione e vedere dove possiamo fare ancora meglio l’anno prossimo. È nostra intenzione dedicare più tempo ai feedback. Nella nostra cultura fiamminga abbiamo la tendenza a lasciare le cose non dette, a nascondere la polvere sotto il tappeto finché questa non diventa insostenibile. Remco è abbastanza diretto, ma protegge comunque i suoi compagni troppo spesso. Una delle intenzioni emerse dall’incontro è quella di parlare chiaramente dopo le gare di cosa è andato bene, ma sicuramente anche di cosa non è andato bene».
Nel team Remco aveva evidenziato già degli importanti miglioramenti e tra questi il grande passo in avanti nell'aerodinamica dell'abbigliamento e per l’anno prossimo, sono previsti ulteriori progressi grazie alle ruote sviluppate da Specialized.
«Abbiamo avuto la stessa conversazione con Tim Merlier e con Remco. Tim aveva una domanda specifica sul tavolo su come aumentare le sue possibilità di vittoria. Da un punto di vista puramente tecnico o tattico, Tim trarrebbe maggiori benefici da qualcuno che fa per lui quello che Michael Morkov ha fatto per Mark Cavendish. Ma d’altro canto, ovviamente, Tim ha una fiducia cieca in Bert Van Lerberghe e non possiamo non tenerne conto. Cerchiamo di migliorare sempre e sono in questo ambiente da abbastanza tempo per sapere che le aspettative vanno e vengono. Cervélo era considerato il cosiddetto innovatore, ma dopo un anno era finito. Poi è arrivato il Team Sky, ma anche lì lo splendore ormai è svanito. È subentrata la Jumbo-Visma e nel frattempo la Red Bull-Bora-hansgrohe è già al comando. In tutto questo movimento ondulatorio, posso però dire che noi come squadra, andiamo avanti percorrendo una linea retta».