I numeri della Brianza ciclistica sono quelli di una provincia in crisi: le gare sono sempre meno, i corridori anche e gli sponsor sono difficili da reclutare. Un calo importante sul quale è doveroso riflettere e intervenire. Quest’anno il territorio brianzolo, e non solo, si è visto privare di due corse che hanno fatto la storia come la Coppa d’Inverno per dilettanti a Biassono (101 edizioni) e il Trofeo Villaggio San Pio X per allievi di Cesano Maderno (60 edizioni) che avrebbero dovuto svolgersi in ottobre. Una perdita che fa male. Anche le società affiliate sono passate dalle 76 alle attuali 58. Inutile negarlo, il nostro ciclismo sta attraversando un momento delicato, ci sono poche gare in rapporto agli atleti.
Ma quali sono le cause di questa crisi? Lo abbiamo chiesto al vice presidente della Federazione Ciclistica Italiana Ruggero Cazzaniga: “Una delle principali cause è che la Brianza è troppo trafficata, e per i ragazzini che intendono pedalare, il rischio sulle strade è diventato un problema quotidiano e gli stessi genitori sono ovviamente preoccupati. Ma sono convinto che da questo problema si può uscirne, ripartendo nella maniera giusta”.
Come?
“Promuovendo e seminando nuove iniziative con la collaborazione delle società che sono una fonte importante. Ai giovani di oggi che vogliono iniziare il ciclismo manca il divertimento, la voglia di giocare che deve arrivare prima di arrivare alla parte agonistica. In tempi non sospetti avevo proposto la creazione di un consorzio tra le squadre brianzole, ma non sono stato ascoltato. Il ciclismo non è soltanto sudore e fatica, e come ho detto non possiamo solo pensare alla parte agonistica”.
Cosa propone?
“Non è abbastanza organizzare le corse per i Giovanissimi – categoria che raggruppa ragazzini dai 7 ai 12 anni- servono scuole di ciclismo fatte bene, con dei centri di sicurezza e spazi protetti, dove i bambini possano giocare e divertirsi con la loro bicicletta. L'ossessione per l'agonismo in tenera età può infatti diventare una fonte di un pesante stress psicologico per i giovanissimi atleti. Inoltre abbiamo bisogno di personaggi spendibili nella promozione dell’evento, come i Sindaci e le amministrazioni comunali. Il ciclismo di casa nostra ha bloccato per trent’anni il ricambio generazionale, con conseguenze negative per il movimento. Per essere chiari, non siamo capaci di vendere il prodotto”.
I numeri scendono anche per le difficoltà che incontrano le società a organizzare le gare. Mettere in piedi una manifestazione sulle strade è diventato difficilissimo soprattutto per una questione burocratica (sempre più permessi), di soldi e viabilità. In più c'è la dura vita del Presidente che è responsabile di tutto quello che accade.
I dilettanti in Brianza sono sempre meno e la categoria rischia l’estinzione. Oggi le gare richiedono preparazione, condizioni fisiche idonee e attenzione. Senza un numero adeguato di iscritti diventa difficile attirare l’interesse della gente e delle amministrazioni comunali in cui si svolge l’evento, e naturalmente degli sponsor sempre meno disposti a investire.
I NUMERI DELLA BRIANZA
Negli ultimi sette anni le cifre del movimento nella provincia di Monza e Brianza sono calate in quasi tutte le categorie. Analizzando i numeri dal 2017 a oggi tra tesserati, tecnici, atleti e cariche sociali avevamo 2455 adepti contro i 1765. Il numero più alto di tesserati spetta ai Cicloamatori (652), il più basso alle donne juniores (2). Stabile invece le donne elite che da tre anni a questa parte sono ferme a 12: donne allieve 13, donne esordienti 11. Riguardo invece ai Giovanissimi, che sono la base principale del nostro sport, il picco più alto è stato raggiunto nel 2022 con ben 229 mini-atleti che fino allo scorso anno erano 207. Un calo deciso si è verificato tra gli elite e under 23, i cosiddetti dilettanti, che sono passati da 49 a 20 del 2023. Idem gli esordienti, da 64 a 39, e gli allievi da 58 a 34. La categoria che oggi è ritenuta un punto di riferimento per le squadre dei professionisti è quella degli juniores, ragazzi di 17-18 anni. Dalle nostre parti circolano soltanto 22 corridori rispetto ai 33 avuti nel 2019 e nel 2022. Tornando ai Cicloamatori il settore si è ridotto di quasi la metà: erano 1056, adesso arrivano a 625. Si difende bene il Promozionale Giovanile con 103, dieci in più rispetto al 2022. Infine, i paralimpici sono 4, i Cicloturisti 89, i tecnici 120 mentre ricoprono le cariche sociali 437 persone.