LA ZAMPATA DI RE LEONE: «L'ITALIA RACCOGLIE I FRUTTI DI UN SISTEMA FALLITO. E NON BASTA CAMBIARE PRESIDENTE...»

MONDIALI | 29/09/2024 | 19:06
di Claudio Ghisalberti

«Il Mondiale è come la settimana della moda, sfilano i marchi del lusso mondiale, le più belle modelle e noi italiani, che la moda l’abbiamo inventata, non siamo più ammessi perché non sappiamo più creare nulla e siamo vestiti di stracci».


Mario Cipollini attacca ma è triste perché «da italiano mi dispiace assistere a uno scempio simile. Il nostro è un disastro totale e non per come è finito questo Mondiale. È il nostro ciclismo in generale che è un disastro, un fallimento totale».


Cipo, qualcuno ti potrebbe rimproverare dicendo che abbiamo vinto il titolo tra gli juniores.

«Quel ragazzo (Finn, ndr) ha fatto una cosa straordinaria, ha corso da dio. Ma se corre all’estero, per una squadra tedesca, vuol dire che in Italia neppure tra i giovani ci sono più squadre all’altezza. Eppure prima erano gli stranieri che venivano a scuola da noi. Anche questo ti fa capire che da noi ormai il ciclismo è inesistente. Pure chi è nel nostro settore evidentemente considera che in Italia non ci siano più maestri, tecnici capaci di insegnare il senso del ciclismo».

C’è chi parla di scuola azzurra delle crono.

«Ma non facciamo ridere! L’unica scuola italiana che esiste ancora è quella della pista, di Marco Villa. Ganna, che è un talento, si è affermato quando è passato all’Ineos. Affini corre da sempre in Olanda con la Visma. Cattaneo, che non è un ragazzino, era un corridore senza futuro prima di andare da Lefevere. Corridori che sono diventati forti con le metodiche di allenamento, con i materiali e con gli studi dei team stranieri. Se vuoi puoi aggiungere che siamo forti anche nella staffetta mista, nel tiro alla fune e nel fazzoletto, giochi a cui non interessa nulla a nessuno».

L’Italia oggi mi pare sia partita con un solo corridore, Cattaneo.

«Lui è stato bravo a entrare nel gruppetto. Poi ci sono stati Bagioli e Ciccone che hanno fatto due comparsate da pochi secondi. Altri non mi risulta che ce ne fossero in corsa».

Di chi è secondo te la colpa di questo disastro?

«Questi sono i risultati della gestione precedente a Dagnoni. Ha ereditato un sistema fallito e ha solo cercato di salvare il salvabile, quello che ancora non era marcito. E l’unico settore salvabile, pur tra mille difficoltà, è stata la pista e i suoi ragazzi».

Mario come si esce da questa situazione?

«Facendo come in quei Paesi dove sono stati capaci di interpretare il cambiamento. Perché all’estero ci sono governi, grandissime industrie e banche che investono nelle squadre? Bisogna essere capaci di rivolgersi al mondo politico e imprenditoriale non per portare gli amici in vacanza, ma per far capire che il ciclismo in Italia è un importante fattore sociale e culturale. Di certo non se ne esce con un cambio di presidenza a livello federale. Non vorrei assistere ancora una volta allo spettacolo di due che litigano per spostare di dieci centimetri il confine di una proprietà di campagna senza che si siano accorti che la casa è crollata».

Passiamo ai protagonisti della gara iridata.

«Gli inseguitori di Pogacar ci hanno creduto poco perché a un certo punto potevano tentare di riprenderlo. Evidentemente Tadej era rimasto a corto di zuccheri e ha dovuto aspettare che il ciuccino gli facesse effetto».

Quella dello sloveno è stata un’impresa straordinaria.

«Anche un po’ inutile se non rischiosa. Avrebbe stravinto lo stesso con un attacco più da vicino».

Soprattutto Evenepoel, ma anche Van Der Poel, non mi pare siano stati super.

«Si sono annullati a vicenda e non avevano gambe per fare la differenza. Poi Remco è così, se non stacca tutti si stizzisce. Vorrebbe che gli altri lo aiutassero per poi staccarli perché lui è il più forte. Ma il ciclismo non funziona così».

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COMMENTI
Vogliamo parlare della Riforma dell sport?
29 settembre 2024 19:46 Miguelon
Ha equiparato le squadre giovanili ad un'impresa con un dispendio di risorse incredibile per la burocrazi. Cio sta facendo chiudere molte società. 70 euro due volte all'anno per il casellario giudiziario per i DS, zero sconti fiscali, responsabilità in solido a consiglieri etc., obblighi sterili sulla sicurezza e via elencando. Partiamo da qui.

Cipollini
29 settembre 2024 19:58 verita
Sa tutto lui, ma di soluzioni come altri non ne descrive nemmeno una. Potrebbe iniziare dalla sua toscana a mettere le mani nella marmellata e dare una mano al comitato regionale. Ma è più facile stare fuori e giudicare tutti.

CT
29 settembre 2024 20:16 ciclomanix
direi che non basta anche cambiare il CT, in fondo Cassani dal mazzo pescava sempre qualcuno (a livello europeo ha fatto ottime cose) e il livello ero lo stesso di adesso. Bennati vale lo stesso di quando era come corridore....

Non sono…
29 settembre 2024 20:20 lele
…certo i tempi in cui l’Italia vinceva con la farmacia.
Bisogna essere onesti e schietti. Le nostre vittorie recenti son risultate macchiate e a quei tempi certe nazioni erano ancora in fase embrionale. Noi ci siam fermati lì, crogiolandoci e aggrappandoci a soggetti predicatori di cui sopra. Le altre son partite dal basso, han creato una cultura, son cresciute e vincono. Danimarca 5,9 Milioni di abitanti, Slovenia 2,2 Milioni. E non tiriamo fuori il pippotto del doping. Perchè anche se fosse, num abitanti/praticanti, nei casi sopra citati, parliamo di miracolo sportivo. E non parlo solo di Pogacar e Vingegard, ma di due nazioni con potenziale altissimo.








Incredibile
29 settembre 2024 21:11 Albertone
Oggi l'impresa di Pogacar e' definita un po' inutile, se non rischiosa. 🤣🤣🤣🤣🤣 non ho parole

Ci va gente che possa far crescere i talenti
29 settembre 2024 21:41 Bullet
Il limone ormai è stato completamente spremuto ma già da anni. L'obiettivo delle società non è creare corridori ma vincere la corsa di casa e nessuno fa programmazione a lungo termine. A me fa male vedere come sono tirati e spremuti fin da giovanissimi e si arriva al mondiale prof. che non si regge il peso di una corsa e ci si scioglie alla prima accelerazione. Va rivisto tutto partendo dalla base perché il talento non è quello che a 17 anni fa la salita col 53 ma ci va gente con esperienza che sia dentro a quel settore per capire chi ha veramente i numeri sostenendolo nel suo percorso.

Grande Mario
29 settembre 2024 22:14 Roxy77
Un saggio e non c'entra il presidente non è che con Martinello si vinceva il mondiale...il problema è alla base

Cipollini
29 settembre 2024 22:31 Stef83
Ok criticare.....ma le soluzioni quali sono?

Albertone
29 settembre 2024 22:33 libero pensatore
Pogacar stesso ha detto che partire ai meno cento km è stato stupido.

@ libero pensatore
29 settembre 2024 23:01 Albertone
A me pare abbia detto altro : https://www.tuttobiciweb.it/article/2024/09/29/1727623583/mondiali-2024-pogacar-intervista-zurigo

Demenziale
29 settembre 2024 23:05 Idem71
Soluzioni? Cominciamo a fare correre i ragazzi nelle poche corse rimaste in calendario. Oggi due, dico due, gare in Italia per juniores e qualche genio, per ridurre gli oltre duecento iscritti alla Giornata Nazionale della bicicletta del Ghisallo, si è inventato la limitazione dei corridori per squadra. Risultato: centocinquanta (o meno) partenti e cinquanta ragazzi che vanno a funghi e castagne. Complimenti!!!

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