Era la grande favorita per la vittoria di Zurigo e Lotte Kopecky ha mantenuto la promessa fatta difendendo quel titolo Mondiale che lo scorso anno aveva vinto a Glasgow. La ventottenne belga era serena prima del via e aveva detto che quel percorso si adattava bene ad una ciclista come lei. Il finale è stato un duello agguerrito e la fiamminga è stata più forte delle avversarie, con la statunitense Chloè Dygert che ha chiuso al secondo posto davanti alla nostra Elisa Longo Borghini. Il primo pensiero di Lotte Kopecky è andato alla famiglia Furrer per la perdita della giovane Muriel morta per le ferite riportate nella gara juniores. «Desidero innanzi tutto esprimere le mie condoglianze alla famiglia di Muriel. C'è stato un minuto di silenzio alla partenza e ho visto le cicliste svizzere piangere. Non vorrei mai più vedere cose del genere. So che per loro questo è un momento molto difficile».
La corsa è stata segnata dal maltempo e, anche se la campionessa belga è abituata a correre sotto le intemperie, il meteo ha sicuramente disturbato la gara.
«E’ stata una giornata abbastanza fastidiosa e disturbata. Pioveva e non faceva caldo. Naturalmente sentivamo caldo in salita a causa della fatica, ma in discesa avevamo molto freddo. A tre giri dalla fine mi stavo davvero congelando, ma ho cercato di mantenere la calma il più possibile».
Nell’ultima parte della corsa, quando ormai il gruppo si era dimezzato, sembrava che anche la belga fosse in difficolta, quando Demi Vollering ha sferrato il suo attaccato e solo a 14 chilometri dal traguardo è riuscita a riprendere il giusto passo. «Non ho avuto problemi nei tratti più ripidi, ma nella salita più lunga ho avuto qualche difficoltà. Ho provato a tornare al mio ritmo e solo verso la fine ci sono riuscita».
In un Campionato del Mondo non è importante solo la forma fisica, ma anche l’aspetto mentale gioca un ruolo importante. La fiamminga nel momento di difficoltà è riuscita a mantenere la calma e grazie alla sua reazione, è riuscita ad essere nel gruppetto che ha corso per la vittoria. «Alla fine sono stati fatti molti giochi mentali e strategie. In quei momenti devi rimanere il più calmo possibile e usare la tua energia al momento giusto. La ciclista australiana (Ruby Roseman-Gannon) è arrivata da dietro e Demi Vollering ha subito risposto. È stato un gioco perfetto per me e mi ha portato alla vittoria».
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