La nazionale slovena con Tadej Pogacar e Primoz Roglic è arrivata a Zurigo per la gara di domenica: ii due campioni non hanno dubbi, l’uomo da battere sarà Mathieu van der Poel. C’è stata la conferenza stampa con i vincitori dei tre grandi giri Primoz e Tadej e alla fine è stata presentata la speciale bici Colnago VR4s con i colori che ricordano le vittorie più importanti di Pogacar.
«Van der Poel è un outsider o un favorito? Mathieu è in forma e con quella maglia ha ottenuto delle vittorie fantastiche. Domenica però per lui sarà una gara più difficile a causa delle salite. Ho sentito che ha perso un chilo e mezzo, magari si sta preparando appositamente per il Mondiale. Lo terremo sicuramente d'occhio».
La scorsa settimana, nella prova a cronometro, la maglia iridata è stata conquistata da Remco Evenepoel, ma Pogacar è convinto che domenica sarà una gara meno adatta al belga. «Evenepoel ha fatto un'eccellente cronometro e ha fatto bella figura. È rimasto calmo, soprattutto dopo la partenza, considerando che non aveva più il misuratore di watt. Ma domenica il percorso sarà diverso e non mi aspetto una sua fuga da lontano».
Sulla carta lo sloveno è il corridore più forte per vincere nella prova in linea e pensa che potrebbe esserci una fuga con pochi corridori, che deciderà il vincitore. «Sul percorso ci saranno molte salite e questo rende tutto più complicato. Non sono molto lunghe, ma non c'è nemmeno una lunga discesa. Quindi sarà difficile recuperare completamente. Saranno possibili diversi scenari. La differenza probabilmente la farà la distanza, il percorso e la strategia adottata dalle altre squadre. La nostra squadra è forte con due o tre punti di forza per il finale. Questo ci dà un vantaggio, ma dobbiamo giocare in modo molto intelligente».
La maglia arcobaleno è il sogno di ogni corridore e anche Pogacar vuole indossare questo simbolo, che per lui è il più importante di tutti. «E’ una maglia molto speciale nel ciclismo. La più unica di tutte e che tutti vogliono. Indossi questa maglia tutto l'anno come segno che sei il miglior corridore del mondo. È un grande obiettivo per me, ma se non dovessi riuscirci adesso penso che potrò farlo nei prossimi anni».
Il Campionato del Mondo, è sempre una gara molto incerta, non si corre con la squadra con cui sei tutto l’anno e in quel momento, ogni corridore rappresenta il proprio Paese. Pogacar è orgoglioso di rappresentare la Slovenia, ma sa anche, quanto questa gara possa essere imprevedibile.
«Una gara di un giorno con la nazionale è ovviamente molto diversa dalle altre. L'anno scorso è stata molto dura e il percorso non era proprio adatto a me. Era troppo esplosivo, soprattutto nelle ultime fasi. Ero esausto, ma quest'anno il percorso mi si addice di più. Corriamo con la nostra squadra tutto l'anno, quindi conosci tutti meglio che con la nazionale. Inoltre non abbiamo le radioline per essere in contatto con l’ammiraglia e questo non facilita le cose».
Tornando alla bici speciale che Colnago ha fatto per questo Mondiale, Pogacar è molto felice e la considera una vera e propria opera d’arte. La bici si ispira alle sue vittorie: giallo per il Tour de France, rosa per il Giro d’Italia, verde per il Lombardia e la Liegi-Bastogne-Liegi, azzurra per la Parigi-Nizza, blu scuro per la Tirreno-Adriatico, bianca per la maglia giovanile del Tour e pallini per la maglia a pois. C’è anche il bronzo per i Mondiali di Glasgow e per i Giochi di Tokyo. «Amo l'arte, non quella classica, ma piuttosto la pop art e i fumetti. Sono orgoglioso di poter correre domenica con questa bici, che di fatto è un’opera d'arte».