Scorrendo l’elenco dei partecipanti ai Campionati Europei di ciclismo su strada i nomi importanti sono molti, a cominciare Van der Poel e Philipsen, ma leggendo con attenzione tra le nazioni iscritte c’è anche Città del Vaticano, il Paese più piccolo del mondo. La squadra istituita da Papa Francesco nel 2019, sarà al via con l’olandese Rien Schuurhuis, un atleta di 42 anni con una storia molto particolare.
Schuurhuis è nato in Olanda, ma sua moglie, l'australiana Chiara Porro, lavora presso l'ambasciata australiana in Vaticano e per questo Schuurhuis può correre con i colori della Città del Vaticano. «Per diventare un corridore di Athletica Vaticana, devi lavorare in Vaticano o essere un familiare diretto di qualcuno che lavora o vive nel territorio del Vaticano – ha spiegato Schuurhuis - Mi sono trasferito a Roma nel 2020. A quel tempo la sezione di atletica dell’associazione era già ben avviata, ma volevano aprirsi anche al ciclismo».
Per correre con la squadra del Vaticano però, non basta essere un atleta, ma bisogna avere degli ideali ben precisi e Schuurhuis li aveva e, proprio per questo, si è impegnato in questo progetto. «Lo sport è sinonimo di fratellanza e inclusività. Su un campo da gioco o in bicicletta, tutti sono uguali. Il tuo background, età, religione o sesso non contano nello sport. In questa squadra tutti hanno lo stesso obiettivo: non vincere solamente ma ottenere il massimo da se stessi».
I Campionati Europei di domenica non rappresentano il debutto di Schuurhuis in una gara importante, visto che negli ultimi due anni ha partecipato anche ai Campionati del Mondo di Wollongong e Glasgow. «E’ stata una sensazione incredibile. Negli ultimi due Mondiali il mio obiettivo è sempre stato quello di andare in fuga. Ci sono sempre riuscito anche se non al primo tentativo. Lo scopo è quello di diffondere il messaggio di Athletica Vaticana e se domenica dovessi apparire in televisione quello che faccio dovrebbe essere citato. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è di andare in fuga nelle prime ore di gara. Sono sicuramente più preparato rispetto ai Mondiali precedenti e penso di poter ottenere un risultato migliore».
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